Scavolini Pesaro: presentata la centrale serbo-croata Dragana Marinkovic
Autore: Lega Volley Femminile
9 Giugno 2009

Dopo Usic e Mari, ecco arrivare alla Scavolini la serbo-croata Dragana Marinkovic, centrale di 1.96 classe 1982, sette anni di serie A (quattro in A1 a Bergamo, Perugia e Sassuolo, con due scudetti, una Coppa Italia e una Coppa Cev nel palmarés), ultime due stagioni a Galati (Romania) e a Milano, in A2, con promozione sfumata in semifinale contro Villa Cortese. Nata a Pola, in Croazia, ma di nazionalità serba, Marinkovic ha giocato nella nazionale croata sino a qualche anno fa, al fianco dell’altra neocolibrì Senna Usic. Da qualche anno non rispondeva più alla chiamata: “C’erano grossi problemi organizzativi, molte ragazze non accettavano la convocazione, a un certo punto mi sono stancata di perdere tempo. Poi mi ha cercato la nazionale serba, tramite la mia amica Jelena Nikolic, e io ho accettato di prendere il passaporto serbo. Potrò giocare con la mia nuova nazionale all’inizio del 2010”. “Perchè Pesaro? Che domande!” ci ride su Dragana. “Difficile dire di no alle campionesse d’Italia. Adoro il gioco della Scavolini, non mi perdevo una loro partita in Tv. Poi all’All Star Game ho conosciuto Angelo Vercesi e mi sono trovata molto bene con lui. Poi ho saputo che Pesaro mi voleva, e, come ho detto, è stato facile accettare, anche se le offerte non mancavano”. Centrale, ma anche opposta… “Dragana è una giocatrice polivalente” spiega il direttore generale Sandro Sardella. “Angelo la vede in entrambe le posizioni di centrale, nonchè come opposta. Praticamente con lei abbiamo preso tre giocatrici”. “Ma mi pagate per una!” ha risposto Dragana tra le risate generali. Marinkovic sarà la terza centrale? “Abbiamo a disposizione dieci giocatrici in grado di stare in campo al massimo livello” dice il presidente Giancarlo Sorbini. “Sarà il campo a decidere chi giocherà più o meno, di sicuro crediamo fortemente in tutte le nostre ragazze, e la serie fittissima di impegni ci permetterà di dare a ciascuna di loro lo spazio sufficiente. Se devo dire la verità, poi, preferisco avere atlete che scalpitano per giocare che ragazze che in panchina stanno comode e sono contente di stare lì”. Dragana Marinkovic di sicuro non sembra proprio una di queste ultime.

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