Seconda puntata del filo diretto con il presidente Fabris: i procuratori e il fondo di solidarietà
Autore: Lega Volley Femminile
17 Giugno 2013

Seconda puntata del filo diretto tra Mauro Fabris, presidente della Lega Pallavolo Serie A Femminile, e gli appassionati di volley. L’iniziativa, lanciata due settimane fa e ideata per costruire un dialogo proficuo che avvicini ancor di più la pallavolo rosa di vertice ai tifosi, consente a chiunque di porre domande o esprimere opinioni e critiche sui temi di più stretta attualità.

Nel secondo appuntamento spazio al tema dei procuratori e del fondo di solidarietà per le atlete, sollevato da un lettore. Sono pervenute inoltre alcune domande relative a vicende personali. A tale proposito, si ribadisce che lo scopo del dibattito con il presidente Fabris è affrontare questioni di interesse generale. Tuttavia, anche alle questioni personali è stata comunque data risposta in forma privata.

L’appuntamento con il filo diretto sarà a cadenza settimanale. Ogni lunedì saranno pubblicate le risposte alle domande ricevute. Come fare? Inviate una mail all’indirizzo filodiretto@legavolleyfemminile.it o scrivete sulle bacheche di Facebook e Twitter della Lega Pallavolo Serie A Femminile.

Le risposte saranno pubblicate sul sito ufficiale www.legavolleyfemminile.it e sui canali social di Lega.

Lorenzo Zola:
Mi rivolgo a Voi per una proposta:
perché i procuratori delle atlete non creano loro stessi un fondo di garanzia? Visto che piazzano le giocatrici, prendono i soldi e poi tanti saluti (senza offesa per la categoria)… Se le giocatrici vanno tutelate, la Lega farà il suo, ma che siano i procuratori a garantirle… fino in fondo! Almeno con un fondo “procuratori per atlete” adeguato (che possa così coprire eventuali malefatte di società). A testa alta il procuratore potrà dire alla propria atleta: “Ti mando in una SOCIETA’ SERIA!” e così sarà! Grazie per l’attenzione
Cordiali saluti e buona estate di volley

Caro Lorenzo,
bella proposta! In verità, da diversi anni propongo di istituire un fondo di solidarietà al quale in origine suggerivo contribuissero le società e le atlete. La mia idea prevedeva che le società versassero nel fondo il 2% del valore dei contratti e le atlete l’1%. Non se n’è fatto mai nulla perché in momenti diversi alcune società o le stesse atlete, tramite i loro procuratori, hanno sempre risposto negativamente. La questione principale è che da ambo le parti non è mai piaciuto molto rendere pubblici i valori dei contratti. Alcuni procuratori, in verità, si erano dichiarati disponibili a favorire tale iniziativa, ma si sono sempre ben guardati, tutti, dal dichiararsi disponibili non tanto dal finanziare loro in toto tale fondo (figurati!), quanto anche al solo fatto di contribuirvi.

Le vicende dolorose di Conegliano, Crema e Modena probabilmente hanno generato qualche ripensamento, sicuramente da parte delle giocatrici, che oggi in tempi di vacche magre tra le altre garanzie richieste hanno inserito anche questa. Spero che tale ripensamento ce l’abbiano anche i procuratori. Sarebbe un bel segnale per tutti visto che la categoria non gode di tutte queste simpatie, come capita anche a noi della Lega…

Al di là della questione fondo di solidarietà, che è mia intenzione riprendere, tu tocchi la questione dei procuratori, del cui ruolo, di cui abbiamo discusso anche in un recente confronto con la Fipav, ritengo sia giunto il momento di una migliore definizione e regolamentazione. La Fipav due anni fa ha cancellato la parola “procuratori” dal suo ordinamento. Quindi per la Federazione i procuratori “non esistono”, mentre noi dobbiamo farci i conti tutti i giorni.

Tu capisci, caro Lorenzo, come sia difficile in tale situazione gestire in maniera positiva e trasparente i rapporti con una realtà, quella dei procuratori, che certamente conta nel nostro sistema della pallavolo italiana e internazionale. Motivo per cui abbiamo chiesto e continueremo a chiedere alla Federazione di aiutarci a gestire tale problematica. Recentemente ne ho parlato anche con Renato Arena, membro del Board di Amministrazione di CEV e FIVB, il quale mi ha informato che a livello europeo e mondiale l’intenzione è quella di affrontare la questione iniziando quanto meno dall’istituzione di un Albo Procuratori a livello internazionale. Speriamo che dopo l’anagrafe dei procuratori, si istituiscano anche delle norme conseguenti per la loro gestione.

Per quanto riguarda la Lega, noi abbiamo già cominciato cinque anni fa ad affrontare il punto istituendo un nostro Albo dei Procuratori (condizione indispensabile per essere riconosciuti e per partecipare alle attività di Lega, ad esempio per prendere parte alle Camere di Conciliazione. Dovere delle società consorziate, inoltre, è dialogare e trattare solo con procuratori iscritti all’Albo di Lega).

Insomma, figurati quanta strada c’è ancora da fare prima di sperare che i procuratori addirittura finanzino loro il fondo di solidarietà…”.

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