Serie C femminile: le protagoniste della Riso Scotti Pavia, ecco Sonia Bordura
Autore: Lega Volley Femminile
16 Ottobre 2008

Nemo profeta in patria. Un talento che, per trovare una prima consacrazione, deve andare in Piemonte e solo dopo una stagione vittoriosa può tornare ottenendo il meritato riconoscimento anche in provincia di Pavia. Sembra quasi una storia di altri tempi e, invece, è quella di Sonia Bordura, giovanissimo talento pavese che è si è innamorata della pallavolo guardando i cartoni animati.

“Vero – conferma con un sorriso Sonia – Quando ero piccola non perdevo una puntata di Mila e Shiro e già allora cercavo di imitarli. Inevitabile quindi che i miei genitori mi portassero in palestra”.

Un paio di tappe in provincia e poi, dal Cus Pavia, il salto a Vercelli. Perché?
“Conoscevo bene l’allenatore del Green Volley, Paolo Cerutti, e sapevo che mi voleva nella sua squadra. Senza voler far alcuna polemica, mi sono sentita valorizzata e ho accettato subito la proposta. A Vercelli abbiamo vinto la prima divisione e sono cresciuta tantissimo soprattutto dal punto di vista tecnico, ma anche come persona. Ho affrontato un anno di sacrifici: c’era la scuola al mattino (e Sonia è un piccolo genio anche li! ndr), il ritorno a casa in pullman dove cominciavo già a studiare perché, appena arrivata a casa, dovevo prendere il borsone e farmi accompagnare da papà in palestra a Vercelli”.

Un’esperienza utile…
“Ho capito che, per arrivare il più in alto possibile, dovevo e dovrò dare tutta me stessa. E così è e sarà anche nella vita perché, giustamente, nessuno ti regala niente. Io cerco sempre di dare il 200% in tutto perché i traguardi è bello conquistarseli da soli”.

Però hai anche pensato di mollare tutto, vero?
“L’anno scorso. E’ stata veramente dura. A scuola vado bene, in palestra mi trovavo altrettanto bene ma non avevo più nemmeno un piccolo spazio per me stessa. Stavo per gettare la spugna ma poi ci ho riflettuto bene: per la mia vita privata ho ancora tanto tempo davanti mentre certe occasioni passano una volta sola nella vita. E non voglio, un giorno, avere rimpianti”.

E per quest’anno?
“Sono curiosa di conoscere la serie C. Per me sarà una prima assoluta. Chissà se sono già ad un livello sufficiente per stare in campo o se devo ancora crescere anche solo per poter giocare in C? Di certo so che ho ancora parecchie lacune tecniche da colmare e che devo fare ancora tanta esperienza. Ma non mi spavento ed anzi vedo queste difficoltà come ulteriore stimolo per fare sempre meglio”.

Anche per far ricredere le società pavesi che hanno creduto poco in te?
“No! Non ho alcuna rivincita da prendermi con nessuno. Ciascuno ha fatto le proprie scelte e le strade si sono divise. Ora sono alla Riso Scotti e spero di poterci restare a lungo”.

Magari per arrivare in serie A. Un traguardo ma soprattutto un sogno che, visto l’indubbio talento, potrebbe diventare realtà.

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