Otto mesi fa arrivava a Bolzano dopo un inizio di stagione difficile in A2, con il suo amore per le montagne, il sorriso acceso e qualche incognita. Sul campo Tiziana Veglia si è dimostrata una tigre: concentrazione alta, efficacia, determinazione. Un distillato di centrale grintosa e pungente che la riporterà con il Neruda anche in A1. Assieme a Sara Bertolini e Kathrin Waldthaler rappresenta la continuità con la squadra dell’anno passato vista, però, da una prospettiva che non è altoatesina ma piemontese. Torinese di nascita nel giro di un lampo è passata da volto nuovo a veterana di Bolzano: tutto meritatissimo.
“Sincera? Non pensavo di arrivare a giocarmi il sogno dell’A1 e quando mi si è prospettata la possibilità di rimanere ho accettato subito. Non ci ho pensato molto, per me è qualcosa di straordinario in un ambiente che apprezzo e dove mi sono trovata molto bene. Ringrazio il presidente Rudy Favretto e l’allenatore Fabio Bonafede che ha già dato una bella impronta al mercato”. In che senso? “Nel senso che, come sempre, ha saputo scegliere giocatrici tecnicamente valide con un carico umano importante. Gente grintosa, vogliosa di riscatto, determinata: è una filosofia che condivido in pieno e ho grande fiducia nella sua capacità di creare un gruppo solido come quello dell’anno scorso”. Lei, che ha una pagina Wikipedia dedicata in francese (la famiglia ha forti legami transalpini), l’A1 l’ha solo sfiorata a Novara e cominciare il cammino nella massima serie prorpio contro le piemontesi ha un sapore speciale.
“Vero. Avevo 16 anni quando andavo a fare l’assistente di campo e guardavo tutte le più grandi giocatrici di volley al mondo sognando di arrivare anche io a giocarmela a quei livelli. Ora sarò di fronte a loro: un’emozione incredibile, specialmente quando andremo in trasferta”. A proposito di trasferte: palazzetti che temi particolarmente? “In A1 tutti – ride – perchè comunque tutte le squadre hanno roster pazzeschi. Pensiamoci, almeno il 70% di squadre può ambire allo scudetto. Ecco, il livello è altissimo”. Si dovrà fare la corsa su quel 30%. “No, faremo la corsa contro tutte. Poi, certo, credo che la salvezza si giocherà tra noi, Vicenza e le due toscane, ma siamo pronte. Mi incuriosisce vedere cosa farà Busto Arsizio che si è profondamente rinnovata, ma rimane una piazza di grande prestigio e tradizione”. E tra le avversarie? “Come non citare Valentina Arrighetti o Martina Guiggi? Fuoriclasse straordinarie”.
L’anno scorso la rotazione delle centrali è stata intensa e Bonafede è riuscito a valorizzare tutta la batteria a disposizione (in A1 anche Giuditta Lualdi a Montichiari, Vittoria Repice destinata a Trento in A2 e Elena Gabrieli a Pinerolo in B1): quest’anno le compagne di ruolo si chiamano Ilaria Garzaro ed Elisa Manzano. “Alto livello. Personalmente io avrò l’atteggiamento di sempre: grande lavoro e voglia di farmi trovare pronta quando ci sarà bisogno di me. Ho conosciuto Elisa quando ero in B1 alla Snoopy Pesaro e lei alla Scavolini. Contento di ritrovarla anche a Bolzano”. Come buona parte di quella Pesaro. “Ottima scelta, era una grande squadra che conosce benissimo come si affronta la categoria. Il mercato del Neruda è convincente”.
Il primo allenamento per la squadra è in programma per martedì 18 agosto. Parte da lì la corsa al sogno: da novità a veterana.