Tena Santeramo: a tu per tu con Barbara De Luca
Autore: Lega Volley Femminile
17 Dicembre 2007

Ospite di questa rubrica oggi è §2Barbara De Luca, una “Volley Simbol” della pallavolo italiana. Un’atleta che tanto a contribuito a divulgare l’immagine dello sport più frequentato dalle “girls” in Italia. Una seria professionista presa a modello da tante giovanissime atlete che guardano al futuro volendo emulare giocatrici come colei che oggi intervisto, Barbara De Luca.

– Barbara De Luca, ci fai una radiografia della tua vita da pallavolista?

Ho iniziato a giocare a pallavolo da ragazzina. Sia mia sorella che mio papà giocavano a volley e pertanto mi hanno trasmesso questa passione. Ho incominciato che avevo 11-12 anni, poi a 17 mi sono trasferita a Modena iniziando così la carriera in serie A.

– Barbara De Luca per anni hai incarnato il simbolo della pallavolo italiana, tra spot e fumetti. Quanto ti senti personaggio?

Ma no, assolutamente zero, perché comunque mi sono divertita a fare queste esperienze. Ho conosciuto tante realtà diverse anche al di fuori di questo sport e ho dedicato una parte del mio tempo libero senza mai sottrarre nulla alla pallavolo, perché comunque è sempre stata la mia passione e anche il mio lavoro. E’ quello che ho voluto fare, ma personaggio no, assolutamente!

– Ti sei mai sentita una prima donna?

No, no per l’amor di Dio! Ripeto, mi sono divertita a fare quello che ho fatto, è stato solo per divertimento e spesso ci ho riso su.

– La tua lunga carriera è costellata di numeri, tra competizioni nazionali e internazionali; tra coppe, campionati e nazionale italiana: riesci a farmi un bilancio in termine di numeri?

Un bilancio no, un bilancio lo farò quando deciderò di smettere. Per ora non lo faccio ancora! Quante partite con la nazionale? All’incirca 100!

– Tra nazionale e club, ricordi il momento più bello e quello, invece, più difficile da digerire?

Il momento più bello credo sia stato il mio esordio in serie A, quindi 15 anni fa. Ricordo che allora entrai, a gara in corso, a fare il classico giro dietro su Michela Monari, che era un centrale, all’epoca non c’era ancora il libero, contro la Sincres Roma. Io giocavo con l’Isola Verde Modena. Invece, il momento più difficile da digerire… sicuramente le finali scudetto perse, una contro Bergamo e una contro Matera. Sono sconfitte che bruciano ancora.

– De Luca C’è! Sulla bilancia dei ricordi, credi di aver più dato o ricevuto dalla pallavolo?

Anche questo fa parte del bilancio che farò alla fine della mia carriera, che spero sia più tardi possibile. Ho dato! Più che altro, credo che, per me, l’unico vero sacrificio che ho fatto per la pallavolo o che comunque mi è pesato, essere stata sempre lontana dalla mia famiglia. Sicuramente un grossissimo sacrificio per me, perché ad essa sono molto legata. Dalla pallavolo, poi, ho ricevuto tanto, indubbiamente: l’esperienza e la crescita che ho avuto, grazie alla pallavolo, credo che non le avrei mai avute in un altro modo. Per cui, sicuramente, sono diventata una persona diversa da quello che sarei stata senza fare pallavolo.

– Vi è un’atleta del volley italiano e un’atleta del volley mondiale con le quali divideresti volentieri il campo di gioco vestendo la stessa maglia?

Tantissime! Comunque delle giocatrici italiane in questo momento ce ne sono tante. Visto che devo sceglierne una dico Simona Gioli. Un’atleta che mi piace tanto, sia come carattere che in quanto a grinta. Come giocatrice poi non si discute, perché è il centrale più forte italiano, insieme a Jenny Barazza, anche lei un fenomeno. Per cui dico Simona, con la quale tra l’altro ho giocato a Reggio Calabria dieci anni fa (Barbara sorride), però ero ancora troppo piccola. In campo internazionale, ce ne sono tante, ma dico Maja Poliak, una giocatrice con la quale ho giocato e mi sono trovata benissimo, anche lei strepitosa. Guarda un po’ ho citato un’altra centrale (Barbara sorride ancora).

– Secondo te, chi è stata la più grande giocatrice di volley degli ultimi 10 anni?

Keba Phibbs, indubbiamente!

– Il tuo pensiero sulla proposta di ridurre il numero delle straniere in Italia quale è!

Credo che possano nascere delle cose positive, così come delle cose negative. Di negativo, il livello del campionato italiano si abbasserebbe, in quanto sarebbe difficile trovare tante atlete italiane di qualità da poter schierare in A1. Di positivo, invece, ci sarebbe un palcoscenico maggiore per le giovani, le quali crescerebbero ed entrerebbero poi a far parte della nazionale.

– De Luca sta al Santeramo come…

De Luca sta al Santeramo come la nutella sta al pane! Credo che l’abbinamento renda l’idea.

– Barbara De Luca, un modello da emulare! Ma hai ancora qualche sassolino nelle scarpe che vorresti toglierti?

Ne ho avuti. Qualcuno me lo sono tolto, qualche altro forse non me lo toglierò mai e, pertanto, rimarrà nelle scarpe. Però non chiedermi quali sono, perché non te lo direi!

– Conosciamo Barbara De Luca in campo, ma al di fuori del rettangolo di gioco come sei?

Questo dovresti chiederlo a chi mi conosce. Sono una persona molto tranquilla, mi piace molto stare in casa, stare con gli amici. Magari le uniche uscite che faccio sono quelle per andare a cena con gli amici, per chiacchierare. Non sono una da discoteca, non sono una che fa tardi la sera, perché poi a questa età si fa fatica a recuperare (Barbara sorride di gusto). Sono una persona molto legata alla mia famiglia e a loro devo molto, perché hanno avuto la capacità di starmi vicino sempre, di aiutarmi, di incoraggiarmi e sostenermi in quello che ho fatto. Per cui gran parte di quello che ho fatto lo devo a loro sicuramente.

– Barbara De Luca tra presente e futuro: obiettivi in questa stagione con la Tena Volley Santeramo… e poi?

L’obiettivo con il Santeramo è quello di arrivare più su possibile. Credo che il traguardo dei play off sia alla nostra portata e sarebbe bello raggiungerlo, perché tutto l’ambiente se lo merita e noi tutte giocatrici ce lo meritiamo, compreso lo staff tecnico. Il futuro? Non lo so! Siamo a dicembre, è ancora presto, però qui si sta molto bene e auguro a questa società una vita lunghissima.

– Al termine della partita con il Forlì, voi atlete Tena eravate sedute in campo circondate da tantissime bambine, un modo nuovo di vivere lo sport?

E’ stato bellissimo, soprattutto perché ho notato una cosa particolare. Di incontri con i bambini in passato ne ho avuti a centinaia, però questi bambini erano sveglissimi, hanno fatto domande veramente incredibili. Alcune di esse hanno fatto domande, radiografando alcune situazioni particolari. Avevano tantissime domande da fare, e le facevano in maniera spontanea, senza suggerimenti da parte dei grandi. Li ho trovati molto interessati a quello che stavano chiedendo. Ci siamo divertiti, anzi io mi sono divertita più di loro.

– Ci si avvicina a Natale. Il saluto e gli auguri di Barbara De Luca.

A parte che il Natale lo passeremo tutti insieme qua in palestra, in tal senso avremo modo di farci gli auguri personalmente. Auguri che comunque faccio di cuore a tutti, di un Felice e Sereno Natale e poi, mi raccomando, ci vediamo tutti quanti il 26 dicembre al Pala Cooper, vi aspetto!

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