Filipovic infortunata, Marulli influenzata e Capuano con una distrazione addominale, questo il bollettino di guerra a disposizione di Rosario Braia, sia nei giorni precedenti il match, sia 5 minuti prima dello stesso. Il 6+1 che il team Tena doveva far scendere in campo (quello provato nei giorni prima il match) doveva essere composto da Masino in palleggio, Fernandez e Sangiuliano al centro, Tsekova opposto e Orsi Toth e Cacciapaglia di banda, con Sirressi libero, senza avere alcun cambio in panchina.
La svolta: Marulli scende in campo per il riscaldamento, dimostrando di tenere fisicamente pur non essendo in buone condizioni. Resta il dubbio Capuano (la cui ultima visita dello staff medico diretto dal dott. Cardinale aveva dato esito positivo, nella mattinata di domenica, per un eventuale suo impiego).
Rosario Braia: “Ho comunicato a Paola Capuano che avrei voluto tenerla a riposo per recuperarla per il match di Pavia, ma lei in tutta risposta mi ha detto – Mister non è meglio che iniziamo già da oggi a prendere qualche punticino invece di attendere la gara di Pavia. Ebbene lei e tutte le sue compagne sono state di parola disputando una gara di gruppo davvero da encomiare!”
Nel primo set la sola Tsekova non basta ad impensierire il team dell’ex Dragan Nesic. Le jesine dopo il primo time out tecnico (6-8) iniziano ad incrementare il proprio bottino fino al 18-25 finale.
Il secondo atto di gioco mostra un vantaggio a senso unico a favore delle padrone di casa che quasi irridono uno Jesi troppo sulle difensive, grazie alla pressione esercitata dalla grande grinta del “Gruppo Tena”. Orsi Toth dalla linea dei 9 metri mette in difficoltà la ricezione avversaria, così come Tsekova, Fernandez e Capuano aprono breccia nella prima linea avversaria. Sangiuliano guida sapientemente la regia, Marulli mura e Sirressi è in giro per il campo a recuperar palla su palla. Si arriva ad un imbarazzante 22-6 per il Santeramo che, sciolte un po’ le briglie, riesce comunque a chiudere agevolmente 25-13.
Nel terzo set ci pensa Rinieri a scuotere le proprie compagne. Jesi ha un avvio fulmineo (2-10); così come una chiusura cinica (8-25). Sembra che le marchigiane debbano avere vita facile, ma non è così.
Il quarto parziale è di marca Tena. Capuano non demorde e ad ogni punto mostra tutta la sua grinta, malgrado l’infortunio agli addominali. Una grinta che contagia anche Tsekova che, malgrado la sua enorme timidezza, sa mostrare i denti alle avversarie ma soprattutto grandi mani. Il vantaggio iniziale di 8-5 si consolida punto dopo punto fino al 25-17 finale. L’impresa è fatta. Un punto è già in cassaforte per l’enorme stupore della gente del Pala Cooper. Ma il Falco Grillaio della Murgia vuole osare fare lo sgambetto alla terza della classe.
Nel tie-break Jesi va subito avanti con le incursioni di Rinieri (1-4); ma Fernandez le risponde colpo su colpo (7-8). Al cambio campo il pubblico caloroso è l’arma in più delle atlete Tena, capaci di operare il sorpasso 10-9 e avvantaggiarsi 13-10. Panico totale quando Jesi ricuce lo strappo (13-13). Si deve soffrire ancora un minuto: il tempo di conquistare il punto del 14-13 e poi andare a chiudere il match 15-13 con un muro vincente del capitano Monica Marulli.
(Rosario Braia): – La mia più grande sorpresa? La forza che ha dimostrato questo gruppo in un momento così altamente delicato. Questa vittoria e delle ragazze, tutte, ma permettetemi di fare un elogio particolare a Paola Capuano e Monica Marulli, per essersi sacrificate malgrado la loro non perfetta condizione fisica.
(Paola Capuano): – Più grandi sono le difficoltà, maggiore è la determinazione che riusciamo a mettere in campo. Merito di ognuna di noi e di chi ci sta intorno giorno dopo giorno. Proprio perchè sappiamo delle difficoltà che sono piovute sulla testa della nostra società, dello staff e nostra, tra gente che è andata ed infortuni in arrivo, che comunque abbiamo trovato il coraggio e la serenità di scendere ogni giorno in palestra e allenarci con grande professionalità e senza perdere il sorriso. La pallavolo è si per noi un lavoro, ma è stato e rimane una grande passione. Per lo più poi siamo pugliesi e quindi ancor più legate a questa maglia che indossiamo.
(Dragan Nesic): – Mi aspettavo che questa gara avesse un risultato diverso e che terminasse in breve termine. Ma conosco bene questo campo e quindi so quanto è difficile giocarci. Le atlete davanti al proprio pubblico si trasformano e danno tutto. Noi non siamo quasi mai riusciti a mettere il palleggiatore nelle condizioni di gestire il gioco; ma va dato atto e merito al Santeramo per quello che è riuscito a fare.