Sembrava uno spareggio scudetto, talmente impressionante e rumorosa era la presenza di pubblico nella Palestra ITC Gramsci di Tortolì. Invece si giocava semplicemente per non essere risucchiati dalle torbide acque che defluiscono verso la serie B. L’Airone Terra Sarda deve molto ad una schiera imprecisata di supporters che nonostante un avvio di campionato disastroso si è raccolta attorno ad una squadra ritrovata che si accinge a risalire la china. Partita che si è conclusa con un netto 3-0 a favore della Terra Sarda sulla Robur Tiboni Urbino.
Quando si è trattato di rilasciare dichiarazioni agli organi di stampa, coach Bruno Napolitano ha subito fatto una premessa: “Questa vittoria la dedico col cuore a chi mi ha preceduto in questa esperienza, ovvero al mio caro amico Gian Domenico Dalù, perché il lavoro che ha portato avanti in queste settimane non era affatto sbagliato, nessuno s’inventa niente in una sola settimana, non sono un mago e quindi se le ragazze hanno finalmente conquistato i primi tre punti in classifica è perché alle spalle avevano una preparazione ottimale”. “Siamo più soddisfatti che contenti” aggiunge l’allenatore quando analizza attentamente il match. “La squadra ha espresso una buona diligenza tattica, solo all’inizio è apparsa piuttosto tesa e nervosa, poi si è sciolta e tutto quello che avevamo provato negli allenamenti è stato applicato proficuamente in campo”.
L’Urbino in realtà ha fatto ben poco per contrastare la marcia trionfale dell’Airone: “Non è in ottima forma – ammette Napolitano – mi è sembrato remissivo e con seri problemi tecnico – tattici”. Quanto alle sue atlete mette in evidenza alcuni numeri: “ Due dati su tutti – dice – 13 muri punto e ben otto ace in battuta”. Quanto alle individualità aggiunge: “Augusta Cibele ha dimostrato a tutti quanti di che pasta è fatta e la schiacciatrice brasiliana ha ancora un ampio margine di miglioramento; molto bene anche Francesca Mari e Michela Spazzoli. Altro aspetto da mettere in risalto è la distribuzione omogenea dei punti: Frattoni, Ginanneschi e Cibale hanno chiuso il match in doppia cifra, mentre vorrei fare un plauso alla centrale Elena Busso che ha fatto il suo esordio alla fine del primo set ottenendo immediatamente un muro/punto decisivo ai fini del risultato finale”.
Il match nel giudizio di capitan Pellecchia: “Abbiamo giocato molto bene, dopo una settimana d’allenamento molto serrato – spiega Alessia Pellecchia – ma già ad Altamura avevamo dato i primi segnali di riscatto”. La gioia generale che circonda l’ambiente va subito accantonata: “ Noi staremo con i piedi per terra – ammette – ora c’è da preparare l’altra sfida della vita, contro Busto, e per fare ciò occorre il massimo della concentrazione”.