E’ scattato l’allarme rosso in Via Santa Chiara. La seconda sconfitta consecutiva lascia un segno profondo nella dirigenza del
Terra Sarda Tortolì. Si fa fatica a spiegare la metamorfosi di una squadra che ha ridotto in polpette le prime quattro della graduatoria, e che in breve tempo si è trasformata in un’armata brancaleone. L’indecorosa prestazione offerta contro il Cavazzale non lascia attenuanti. La squadra di Rossetto è entrata in campo con delle precise motivazioni: uscire da uno stato di mediocrità spiazzante, frutto di 12 sconfitte negli ultimi quattordici incontri, e appena due successi conseguiti con le ultime della classe (Imola e Urbino). Le beriche hanno avuto la saggia idea di insistere con gli attacchi a raffica: pallonetti, muri e schiacciate sono stati devastanti per le sarde. Chiara Negrini, Tania Poli e socie si sono trasformate in terribili macchine da guerra.
I vertici societari impongono il silenzio stampa, d’ora in poi, a parte le sortite dell’addetto stampa ufficiale, parlerà solo il Direttore Sportivo Rocco Gallucci. A dire il vero anche lui non ha molto da dire, l’uno a tre è stato come una doccia scozzese. Si sta mettendo già in moto per recuperare i cocci, le prossime avversarie si chiamano Firenze e Roma, ovvero un condensato di aspirazioni antitetiche che genereranno l’ennesima miscela esplosiva che verrà lanciata sull’organico del coach Bruno Napoletano; se non si prepareranno subito le contromosse si rischia davvero il tracollo.
“Mancano sette gare al termine, – esordice Gallucci – dobbiamo onorare fino alla fine il nostro impegno con il campionato e soprattutto con un pubblico che non merita certi spettacoli deprimenti; se sconfitta deve essere, che sia almeno dignitosa”. Già la dignità e, non ultima, l’umiltà, elementi indispensabili per un team che voglia conservare una brillante posizione in classifica, ottenuta con tanti sacrifici ma che si sta vanificando senza saperne esattamente il motivo.
“Tutti si sono accorti che ieri in campo c’era un sestetto che aveva tanta voglia di vincere – continua il ds dell’Airone – mentre dall’altra parte della rete le contendenti non avevano nessuna voglia di mettere la palla a terra”.