Terra Sarda Tortolì: Mirela Sesti Nunes dal 7 settembre sarà il nuovo libero
Autore: Lega Volley Femminile
6 Settembre 2004

Mirela Sesti Nunes dal sette settembre sarà a disposizione del tecnico Mauro Marasciulo per una nuova avventura da libero. E’ l’ultimo dei ruoli che Mirala, nazionalità italiana, ha provato nella sua interminabile carriera. In passato ha fatto anche l’opposta e la centrale, togliendosi tante soddisfazioni.

 

Tanti anni in Italia, una palese dichiarazione d’amore per una nazione che ti ha adottata….

 

E’ stato tutto molto bello quello che ho vissuto nella vostra nazione. Ora per il secondo anno consecutivo mi cimento nel ruolo di libero e torno in serie A1: una cosa che mi fa estremamente piacere, considerata la mia età non certo giovane.

 

Qui da noi hai cambiato ben dieci città. Cosa ti è rimasto maggiormente impresso di queste esperienze?

 

I quattro anni trascorsi a Trani sono stati molto belli, soprattutto la stagione della promozione. Ma anche il soggiorno napoletano mi ha regalato tante soddisfazioni, una Coppa Italia e una Coppa Cev. A Palermo ho avuto modo di conoscere una regione che mi è rimasta nel cuore. Da brasiliana verace adoro mare e sole e la Sicilia ha fatto proprio al caso mio, figuriamoci che emozione per me trascorrere un’intera stagione in un’altra bellissima isola come la vostra.  A Palermo ho giocato assieme a Tatiana Menchova, che incontrerò nuovamente a Tortolì.

 

Ti sei accasata prevalentemente nel sud Italia, una scelta voluta?

 

E’ stato un caso, davvero. L’unica eccezione è stata la parentesi jesina. Poi sarei dovuta andare a giocare a Bergamo, ma alla fine ho optato per Palermo.

 

Come è maturata l’idea di venire in Italia?

 

Nel ‘91 in Brasile molti club hanno dovuto chiudere i battenti. Per fortuna un mio amico che allenava a Fano, in serie A, Ennio Figeredo, mi ha consigliato di raggiungerlo. E poi c’è anche un altro aspetto non trascurabile che mi lega allo stivale: i miei bisnonni erano originari di Lecco.

 

La scorsa stagione hai giocato in B1 a Siracusa.

 

 

Ero reduce da un grave infortunio che mi ha tenuto lontana dai campi per quasi quattro mesi. Allora ho deciso di trascorrere un anno in tranquillità, e a Siracusa sono stata molto bene.

 

Oltre a Tatiana Menchova conosci qualcun altro dell’Airone?

 

Sì. Il ds Rocco Gallucci e anche Mauro Marasciulo che qualche anno fa mi ha allenato in un campionato di beach volley 4X4, col Vicenza.

 

La preparazione è già cominciata. Quando raggiungerai le tue compagne?

 

Attualmente mi trovo a Montreal, in Canada. Ma il 5 settembre parto per l’Italia. Per portarmi dietro l’automobile arriverò in traghetto, Palermo-Civitavecchia-Arbatax. Il 7 settembre dovrei essere a disposizione di Marasciulo.

 

Conosci la Sardegna?

 

Ho giocato nel Palazzetto di Quartu S. Elena. Poi sono stata in Costa Smeralda. Ho avuto modo di conoscere l’altruismo e la buona volontà del popolo sardo. Quando militavo nel Trani ho fatto amicizia con una vostra conterranea, Giovanna Cesarato.

 

Parliamo delle potenzialità dell’Airone… 

 

A parte le giovanissime dell’organico, ho giocato contro con tutte le altre. E’ difficile fare delle previsioni adesso. Penso che sarà un campionato con cinque squadre che partono con i favori del pronostico, ma non le reputo impossibili da battere. L’Airone si può piazzare alle loro spalle. Ma fammi arrivare in Ogliastra, poi ti dirò. Vista così mi sembra una buona squadra che potrà dare molto fastidio.

 

Hai fatto la centrale, ora sei libero, è stato semplice il cambio di ruolo?

 

Beh, il primo anno da libero lo definirei di adattamento. Non è stato semplice perché i due ruoli sono diversissimi. Quando sei abituata ad attaccare e poi ti ritrovi solo a ricevere e a difendere, insomma l’impatto non è dei migliori. Però ti confesso che questo ruolo mi piace troppo.

 

Cosa vorresti da questa stagione?  

 

Vorrei trascorrere un anno di assoluta tranquillità, dove prevalgano l’armonia di gruppo e la serietà nel lavoro. Se tutte queste cose si sapranno amalgamare perfettamente, credo proprio che trascorrerò un’annata indimenticabile.

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