C’era da aspettarselo che per un appuntamento così appetitoso l’intera isola si illuminasse come un albero di natale nel giorno della vigilia. Dagli angoli più remoti del sandalo tirrenico arrivano richieste di biglietti, prenotazioni improbabili attraverso amici degli amici. Un’euforia già scritta quella che contrassegna la veglia dell’ottava giornata di campionato; d’altronde i fanatici del volley avevano impugnato più volte l’evidenziatore per ripassare sul calendario quella data memorabile, 5 dicembre 2004, perché Foppapedretti Bergamo vuol dire elite della pallavolo nazionale, europea, e perché no, anche mondiale.
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Tortolì non starà cero a guardare le evoluzioni delle mattatrici più in forma del momento. Coach Marasciulo e ragazze al seguito sembrano avere le giuste scariche adrenaliniche per non deludere nuovamente il generoso pubblico ogliastrino. Non a caso in queste ore le atlete del Terra Sarda si trovano in Romagna per preparare al meglio l’appuntamento dell’anno. Dopo un riposo di tre giorni (sabato sera, domenica e lunedì) si sono ributtate a capofitto sul mondoflex e ieri hanno ben impressionato contro le amiche/avversarie dell’Icot Tec Forlì nel fantasmagorico Palafiera. Tre a uno in favore delle tortoliesi il risultato finale (27 – 25; 23 – 25; 17 – 25; 18 – 25) che sicuramente darà ulteriore scossa all’ambiente, rattristatosi dopo le due pesanti sconfitte subite contro Pesaro e Vicenza.
Pur non avendo ancora ottenuto il benestare dalla federazione, Mauro Marasciulo ha utilizzato la palleggiatrice Russo/Croata Mària Lichtentain. “ Ho fatto giocare tutte le titolari – spiega Marasciulo, ad eccezione del quarto set quando ho preferito la polacca “Aghi” a Tatiana Menchova; è stata una gara vivace, considerato che non ci allenavamo da diversi giorni, posso ritenermi soddisfatto”. Impressione sulla neo palleggiatrice? “Ha contribuito anche lei alla vittoria, è una giocatrice d’esperienza, lo sappiamo tutti che in regia sarà una garanzia”. Mauro non deve aver attraversato momenti rilassanti nei giorni immediatamente successivi alla sconfitta con Vicenza: “Non ci siamo soffermati più di tanto sulle ragioni del calo patito nelle ultime giornate – continua il tecnico brasiliano – ci è sembrato più giusto pensare ai prossimi impegni, e ritrovare quell’intesa che tanto bene ha fatto nelle prime gare del torneo”. E in effetti più che le chiacchiere servono i fatti: “Sono perfettamente d’accordo, è solo nel corso degli allenamenti che si possono riparare gli errori precedentemente commessi – conclude Marasciulo – la mia principale preoccupazione è di sollevare il livello tecnico della squadra; non sarà semplice, richiederà del tempo ma siamo sulla strada giusta”.
Che avesse una marcia in più rispetto alle pur bravissime compagne si era visto sin dalle prime gare amichevoli disputate dal Terra Sarda Tortolì. Il pubblico sardo si è affezionato subito a
Natasa Leto, una schiacciatrice implacabile capace di variare potenza e furbizia in base alla specificità dell’attacco. Piace al pubblico per la sua umiltà, perché non è mai soddisfatta delle sue prestazioni, eppure è sempre in cima alle classifiche di rendimento. Quella convocazione alla 16^ edizione degli All Star Games, disputata sabato scorso a Pesaro, è stata ineccepibile. E il martello croato ha risposto alla sua maniera contribuendo alla rotonda vittoria delle straniere sulle azzurre di Bonitta realizzando 12 punti e meritandosi il premio speciale come migliore giocatrice.
Siamo tornati indietro di 72 ore per rivivere con la stella in forza al Tortolì quei magici momenti.
Sei soddisfatta?
E’ stato soprattutto un grande divertimento, perché quando non ci sono pressioni di nessun tipo, un’atleta riesce ad esprimersi al meglio. Anche quando vengo convocata per queste manifestazioni, la mia preoccupazione principale è quella di fare fino in fondo il mio dovere.
Non è più complicato giocare e rendere al meglio con compagne estranee?
A dire il vero, per quanto mi riguarda, mi sono ritrovata in campo con tre mie ex compagne tra cui Iryna Zhukova e Maya Poljak. Anche se non ci si vede da tempo, certi automatismi vengono rispolverati con grande semplicità, e poi, ripeto, la componente divertimento aiuta tanto ad incrementare il tasso di spettacolarità.
Una vittoria sonante, un tre a zero abbastanza eloquente quello inflitto dalle straniere.
Giocare contro l’Italia ci stimola parecchio. D’altronde sono le campionesse del mondo in carica e batterle è sempre una grande soddisfazione. Tra noi “emigrate” si crea, tra le altre cose, un rapporto di solidarietà che è difficile da spiegare a parole, però penso che abbia contribuito anche questo nell’economia del gioco. Ma ricordiamo che le nostre avversarie erano imbottite di giovani, non erano proprio al top.
La compagna che ti è piaciuta di più?
Tutte hanno fatto il loro dovere, ma se proprio insisti, sono soddisfatta della gara disputata dalla palleggiatrice Zhukova, ho sempre avuto un bel rapporto con lei.
Tornerai in Ogliastra ancora più motivata?
Sicuramente. Ci stiamo allenando con grande impegno e determinazione per la gara di domenica. Bergamo è la favorita, ma vediamo come andrà a finire. Conto parecchio sull’apporto del fantastico pubblico sardo, il palazzetto sarà pieno come un uovo e io non voglio deludere i tifosi.
Devono preoccupare queste voci “nasali” che si sentono durante gli allenamenti?
Siamo un po’ tutte raffreddate, ma è abbastanza normale alle porte dell’inverno. Saremo in forma perfetta per il match – clou dell’anno.
La comitiva del Tortolì continuerà ad allenarsi questa sera dalle 14 alle 16,30. Giovedì, alle 15, amichevole a Rivergaro contro la Ribecchi River che sta comandando con autorità il campionato di serie A2 femminile. Subito dopo il match è previsto il rientro in Sardegna. Le sedute proseguiranno venerdi e sabato.