Imola ha dimostrato che può ancora dire la sua in questo campionato anche se ora i distacchi dalle quintultime iniziano a preoccuparla davvero. Nella Palestra ITC le ragazze allenate da Francois Salvagni sono partite col piede giusto, trascinate dall’ex Vania Sokolova che per tutta la prima frazione non ha fatto altro che schiacciare palloni a terra, senza che le watusse ogliastrine potessero trovare un rimedio a questo stato confusionale.
Il film del secondo set è pressoché identico, le locali continuano ad essere contratte, ma quando arriva il momento di fare sul serio, la gara di colpo si trasforma. Sul 18 – 22 in favore delle emiliane Bruno Napolitano decide di apportare alcune modifiche al sestetto impiegato nelle ultime due gare disputate. Elena Busso e Alessandra Fratoni tirano il fiato, mentre Fulvia Pace e Marianna Iadarola entrano in campo motivate. “Sapevamo che la gara era di difficile interpretazione – dice l’head coach di
Tortolì – anzi ad un certo punto stava diventando un vero rompicapo, per fortuna abbiamo una rosa folta e intercambiabile, è questo il segreto dei nostri successi”. Alla fine il brutto anatroccolo si è tramutato in cigno con un ottimo 44% in attacco e ben 8 muri punto.
Secondo
Marianna Iadarola “Abbiamo iniziato un po’ tese, mentre Imola viaggiava con medie spaventose, grazie alla Sokolova ma anche all’apporto delle due centrali che mi sono piaciute non poco”. La pallavolista campana è stata definita dal suo allenatore come “il valore aggiunto della squadra”, lei di stare seduta spesso in panchina non ne fa un dramma, anzi è un’esperienza che ripeterebbe volentieri: “ Non avevo mai giocato in A2, ho sempre fatto campionati di vertice in serie B, disputando spesso i play – off promozione; entrare a freddo nei momenti clou di una partita non è affatto semplice – rimarca Marianna – per questo cerco di essere sempre concentrata”.
Tra le migliori in campo delle isolane la solita Daniela Ginanneschi con 18 punti (47%) all’attivo, e le due schiacciatrici brasiliane Fratoni e Cibele (25 punti in due). Le due centrali titolari, Elena Busso e Alessia Pellecchia chiudono il match rispettivamente con un 4 su 5 ed un 6 su 8. Augusta Cibele merita un premio particolare per il duro calvario che la ha accompagnata per tutta la settimana. In preda a dolori dovuti ad un’infiammazione alla spalla, la sudamericana ha saltato due allenamenti e la notte tra sabato e domenica non ha chiuso occhio, causa dolori allo stomaco provocati dall’uso dei farmaci. “Ciba ha dimostrato un grande attaccamento alla squadra – sottolinea Napolitano – pur giocando in queste condizioni ha dato tutto quello che aveva dentro”.
Per la terza volta in questo campionato, le gigantesse d’Ogliastra hanno avuto la meglio ai vantaggi: “La bravura di una squadra si vede anche in queste situazioni – dice l’allenatore del Terra Sarda – vuol dire che ci hai messo del tuo, ci hai creduto, insomma è un segnale di maturità”.
Ora comincia il ciclo terribile, domenica si va a Rivergaro, ma con l’umore alle stelle. “Ho notato un po’ di stanchezza fisica e mentale tra le ragazze – ammette Napolitano –in settimana ci alleneremo con molta tranquillità, non voglio caricarle ulteriormente di lavoro, sono reduci da tre mesi di massima concentrazione, a Rivergaro andremo con la convinzione di non avere nulla da perdere”.