L’arrivo di Tatiana Menchova come il segreto di Pulcinella. Quattro chiacchiere con una super atleta che non ha mai smesso di stimare Mauro Marasciulo. Il nuovo sorprendente acquisto dell’Airone Pallavolo Tortolì già in passato aveva avuto a che fare con questa strana energia portatrice di eventi sensazionali. “In Giappone fui protagonista di una incredibile promozione nella serie maggiore, per non parlare del traguardi play – off raggiunti quando giocavo a Palermo e Spezzano – ricorda la possente attaccante originaria del Kazakistan – e anche in questi giorni avverto che per Tortolì sarà una stagione generosa di risultati, mi viene da azzardare che andremo oltre ai play – off”. L’ottimismo di Tatiana va a braccetto con la sua voglia matta di giocare e vincere, che da sempre la contraddistingue: “Se ho deciso di continuare a giocare, nonostante sia un po’ vecchietta, è perché atleticamente e tecnicamente mi sento veramente a posto, se questi stimoli non li sentissi più, allora non aspetterei neanche un minuto in più per dire “basta”.
Che nonnetta Tatiana sia ancora nel bel mezzo delle sue potenzialità, lo confermano i dati delle ultime due stagioni dove si è classificata al secondo posto della classifica riservata alle migliori realizzatrici. Nell’annata 2002/03 accumulò 400 punti, meglio di lei fece la stellare Taimarys Aguero della Despar Perugia con 422, nell’ultima stagione appena due punti in meno (398), e piazza d’onore alle spalle di Hanka Pachale (422) del Volley Modena.
Nonostante sia nata in Kazakistan, la Menchova ha la nazionalità russa e dallo scorso 13 aprile si può definire cittadina italiana a tutti gli effetti. Sposata da quasi quattro anni con Roberto Salpiani, ex team manager del Vicenza annata 1999/2000, vive stabilmente a Caldogno, la cittadina che ha dato i natali al calciatore Roberto Baggio, come lei stessa ci fa notare, “anche se a dire il vero non l’ho mai incontrato, nonostante abiti a 200 metri dalla casa dei suoi genitori”.
Su alcuni siti specializzati girava la voce che tra te e il coach dell’Airone Mauro Marasciulo non corresse buon sangue, tutte storie inventate?
Direi proprio di sì e colgo l’occasione per fare chiarezza. Io sono una ragazza molto riservata, mi piace giocare a pallavolo e non entro mai nel merito delle vicende societarie, e soprattutto non amo parlare a vanvera. Purtroppo nella mia ultima esperienza professionale sono stata messa in mezzo per storie e chiacchiere che non mi riguardavano neanche lontanamente; mi additarono come colei che fomentò una congiura contro Mauro Marasciulo. Ripeto: non è vero niente! Con il mio ex e futuro coach sono sempre andata d’accordo, le scorse settimane ci siamo sentiti al telefono e abbiamo parlato tanto su tutti questi fatti strani che ci sono capitati.
Insomma, non vedi l’ora di riabbracciare il tecnico carioca.
Sì, se pensi che dopo il suo esonero, il mio rendimento è paurosamente calato. Mauro riusciva, con il suo tipo di preparazione, a tenermi in forma smagliante, con lui credo proprio che riprenderò a saltare con molta foga. A conferma del nostro ottimo rapporto, voglio ricordare, inoltre, che con la moglie di Mauro siamo rimaste sempre in ottimi rapporti.
Hai vinto veramente tanto nella tua brillante carriera…
…..Al punto che faccio fatica a ricordare, è passato tanto tempo. Ho in mente il secondo posto alle olimpiadi del 1992 con la Russia allenata dal mitico Nikolaj Karpol, un persona bravissima e unica, con lui ho vinto veramente tanto. Ultimamente non si parla molto bene di lui, ma non sono affatto d’accordo sulle critiche che gli vengono mosse.
E poi riesci a rammentare qualcos’altro?
Si, la vittoria ai mondiali juniores, ma non chiedermi quando: il resto te lo dirò quando arriverò in Sardegna.
Già, la Sardegna….cosa sai della meravigliosa isola del Tirreno?
Ci sono stata una volta sola. Se ho deciso di intraprendere questa nuova esperienza è grazie al clima e al calore della gente che incontrai in Sicilia qualche anno fa. Credo che la Sardegna non sarà da meno: spero di raggiungere le vostre coste con leggero anticipo, voglio godermi il mare prima di buttarmi nella preparazione.
Parlaci delle tue potenzialità.
Sono un’attaccante, ho giocato sia in banda, sia come opposta, mi sento debole in ricezione per il semplice motivo che qui in Italia, quando mi schierano in campo, pretendono che metta semplicemente la palla a terra; questo mi dispiace perché in Russia giocavo anche per ricevere. Ma se mi dovessero responsabilizzare anche su questo fondamentale, sarei pronta a sudare e a perfezionarlo.