Terre Verdiane Servizi Italia Fontanellato: Marco Botti e le scommesse vinte
Autore: Lega Volley Femminile
18 Gennaio 2012

Se dici Terre Verdiane Volley, automaticamente proferisci il nome Marco e il cognome Botti, il suo allenatore istituzione, colui il quale, in quattro anni, da programmazione societaria, ha condotto la squadra parmense dalla serie B2 alla serie A2. Definirlo istituzione non è un’iperbole, perché di lui e del suo spirito soprattutto, in ogni meandro dell’organizzazione societaria, si profilano tracce, si rincorrono scie, si seguono linee. La pianificazione sportiva indicata, con la pallavolo femminile veicolo di simpatia anche come strumento di marketing territoriale, per i luoghi e le eccellenze del territorio che ha dato i natali a Giuseppe Verdi, il Grande Maestro del melodramma italiano, la cui immagine il coach porta stampata sulla propria maglietta talismano, sta alla base del successo di questa squadra. Conscio che il destino non è solo esito di amuleti, ma è, soprattutto, effetto di rincorsa e di ricerca, attraverso le idee, gli spunti, l’ispirazione. Base e prospettiva del decimo posto in classifica, a diciannove punti, con dieci lunghezze di distanza dalla zona retrocessione, al termine della prima fase del nuovo campionato, intrapreso con l’obiettivo primario della salvezza.
“Numeri importanti e fondamentali, ma a farci gioire è il gioco espresso e vedere che quanto il nostro progetto prevede si stia, pian piano, realizzando, sia all’interno che all’esterno del ‘club’” – riflette di primo acchito, sicuro, Botti, il quale sviscera il pensiero.
“L’entusiasmo che sta crescendo attorno a noi, durante la settimana, con molte ragazze delle squadre giovanili di Fidenza che ci seguono quotidianamente, tramite i social network, su Internet, stabilendo un legame importante, e il giorno della partita, al PalaLiabel di Salsomaggiore, dove iniziano a comparire i primi striscioni di incoraggiamento. Con il cambio, forzato dalle regole di Lega Pallavolo Serie A Femminile, del nostro campo ufficiale di gioco, che un po’ ci preoccupava, trasferendoci in una piazza storicamente non affezionata a questa disciplina sportiva, ci abbiamo, al contrario, guadagnato. Come volevamo, stiamo diventando sempre più – sottolinea il tecnico biancorosso – una squadra del comprensorio, delle Terre Verdiane. C’è tanta gente di Fontanellato, dove siamo nati e dove abbiamo il quartier generale, che prima non veniva a vederci e che ora si sposta per seguirci. Poi, insieme alle presenze salsesi, salgono a Salso da Fidenza, da Soragna, da Polesine e da Busseto. Il progetto simpatia, con il pubblico che si diverte anche quando capita di perdere e con noi che ci divertiamo provando ad appassionarlo, si sta compiendo”.

Una puntata, questa serie A2, che si sta rivelando una scommessa vinta.
“Sì, soprattutto per le mie giocatrici, alcuna delle quali, eccetto Luciana Do Carmo e Margherita Fabbri, non vi avevano mai giocato oppure qualcuna di loro soltanto qualche spezzone. Era un azzardo, seppur fondato su tante qualità, che abbiamo superato. Lo hanno dominato le bandiere della serie B1 Rania, Sestini e Fabbri, la quale mi emoziona ogni volta che la metto in campo, le giovani Manfredini e Lapi, la giovanissima Martini, vi si sta adattando Eva Chantava. Un discorso particolare meritano Beatrice Valpiani e Lucia Lunghi, la regista e il libero, le quali stanno venendo fuori alla distanza con grande affidabilità, perché – illustra l’importanza dell’animo da compagnia Botti specificando qualche dettaglio non secondario – sono i due ruoli in cui i ritmi cambiano maggiormente e si fa più fatica ad adattarsi a questo torneo. Sono tutte giocatrici le quali, se l’anno prossimo non dovessero rimanere qui, son certo troveranno un posto in categoria. Tutta la squadra, anche la palleggiatrice di riserva Micaela Perini, e Simona La Rosa, la centrale meno utilizzata, con le quali abbiamo vinto la partita con l’Ihf Frosinone. E’ con l’intero gruppo, con il suo equilibrio, che siamo giunti fin qui. Il doppio cambio di banda di domenica, per esempio, non è stato un episodio”.
Non nasce nulla dal caso. Come quei suoi preziosissimi collaboratori scelti direttamente da lui.

“Il mio staff tecnico lo considero il migliore del campionato. Non esistono allenatori in serie A2 i quali hanno la fortuna di avere gente come Davide Zanichelli, che è, di fatto, un coach di categoria, e Alberto Raho, che ha un’esperienza di insegnamento sui fondamentali e sulle situazioni tattiche di spessore internazionale, a cui vorrei affiancare, per la figura ricoperta, Matteo Dallatommasina, un team manager il quale, ormai, per carattere e modo di porsi, è considerato parte integrante del gruppo squadra” – racconta il mister verdiano, il quale conclude il punto della situazione al giro di boa, impostando propositi e intenti di un girone di ritorno a forte rischio rilassamento.

“Dal punto di vista tecnico c’è ancora tanto da fare. Non dobbiamo guardare la classifica. Non l’abbiamo mai troppo osservata. E’ questa la nostra forza. Oltretutto adesso che siamo in una posizione relativamente tranquilla dobbiamo continuare a pensare, ora più che prima, a vincere con noi stessi, a migliorare i nostri limiti, a giocare la nostra gara personale, ogni giocatrice e il gruppo. Da qui in poi – comincia a stimolare Marco Botti – so che ognuna delle mie atlete può e deve mettere legna in cascina, perché tutte, alcuna esclusa, possono ancora crescere tecnicamente, adesso a favore del Terre Verdiane Volley, ma anche e soprattutto, in prospettiva, per la loro carriera. Tutte, alcuna esclusa, pure le più ‘anziane’, hanno ancora tantissimo da dare e da ottenere. Le vittorie sul campo, poi, arrivano di conseguenza”.
A proposito risuonano le freschissime parole del presidente Valentino Testi, il quale spera, nella fase discendente della stagione, di togliersi qualche soddisfazione contro le grandi del campionato, confidando sulla mancanza eccessiva di pressioni, avendo una graduatoria tranquilla e sapendo che le atlete del TV Volley possono ancora migliorare.

“Le prossime tre partite, per esempio, con Acqua Paradiso Busnago, Banca Reale Yoyogurt Giaveno e Biancoforno Santa Croce, sono impossibili, forse più che all’andata, quando da questo difficile trittico di avversari iniziali ottenemmo due punti insperati. Ora, al ritorno, le squadre sono già definitivamente compiute nei loro valori, si conoscono meglio, non esiste più l’effetto sorpresa. Noi, con la serenità della classifica a sorreggerci, dovremo affrontarle, in modo ‘ignorante’, con elasticità e naturalezza, rischiando e chissà che il risultato non salti fuori…” – accetta la sfida Botti, in perfetta simbiosi, ormai da un lustro, con questa società sportiva, di cui è diventato un fondamento.

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