Terre Verdiane Servizi Italia Fontanellato: parla Beatrice Valpiani, l’ispiratrice del componimento…verdiano
Autore: Lega Volley Femminile
16 Novembre 2011

A volte, troppo spesso, colpevolmente, ci si dimentica della palleggiatrice, perché difficilmente, scorrendo i freddi numeri di una partita, la sua prestazione, tranne casi eccezionali di alzatrici le quali murano frequentemente e battono molto insidiosamente, la sua prestazione non è fotografata dai dati, come accade per tutti gli altri ruoli. E’ insito della pallavolo: il suo gioco si deve esclusivamente ammirare con gli occhi, al momento.

La regista, per definizione, è la mente, è la poesia, è lo spartito, disposto dall’allenatore, ma da essa tramato e interpretato. Il palleggio detta i tempi delle finalizzazioni. E’ ispirazione ed estro. Così, al Terre Verdiane Servizi Italia, per esempio, se le due centrali, Diletta Sestini e Chiara Lapi, dietro all’ambo di schiacciatrici top scorer Do Carmo-Manfredini, sono, in coppia, tra le migliori della serie A2, tanto merito è deposto, oltre a quello personale per murate e servizi, nelle mani e nell’inclinazione di Beatrice Valpiani.

“E’ verissimo, prediligo le azioni al centro, perché mi piace molto forzare. Diletta e Chiara mi stanno venendo dietro e i risultati – accredita, convinta, la coordinatrice in campo degli intrecci verdiani – si stanno vedendo. Gliel’ho detto dall’inizio, dalla preparazione estiva: seguitemi, fidatevi del mio istinto. E non è finita, perché, andando avanti, su certi palloni faremo ancora meglio”.

Il trasporto con cui parla la Bea è indice di completa partecipazione fino a impennarsi quando chiosa la partita vinta domenica contro il Rota Volley Mercato San Severino, primo successo da tre punti in classifica:”E’ stata fantastica, perché, oltre al risultato, che dovevamo assolutamente centrare, ci siamo proprio divertite nel giocare. In questo aspetto della gratificazione, del godimento a fare pallavolo, anche a questi livelli, tanto valore aggiunto lo dà il nostro allenatore. Marco Botti ti mette nelle condizioni, sin dal primo giorno, di allenarti e di gareggiare felice solo per il fatto di essere con un pallone tra le mani in una palestra divisa da una rete. Deve essere così”.

Il suo tragitto sportivo è da matricola come quello della squadra biancorossa, consapevole di valere il secondo torneo della Lega Pallavolo Serie A Femminile, conquistata sul campo, l’anno scorso, con il Trento e, prima ancora, con il Forlì, ma mai disputata:”Pensiamo di essere all’altezza, sia io che il Terre Verdiane, che ha creduto in me. Entrambe, nella partita d’esordio, eravamo parecchio agitate, poi ci siamo sciolte. Sì, siamo all’altezza. Ce la possiamo fare e bene” – crede la palleggiatrice ravennate, la quale sulla sindrome dei primi set che in questi sei incontri ha sempre attanagliato il TV Volley, focalizza:”E’ un problema mentale. In avvio giochiamo sempre in punta di piedi. E’ un modo inconscio per scaricare le tensioni dell’impegno, perché, poi, ci sleghiamo e ci districhiamo. Dobbiamo per forza migliorare questo aspetto, perché non sempre si può portare a buon fine un recupero, nonostante il gran carattere che abbiamo”.

Atleta dalle idee molto precise e dettagliate, con tanta cognizione dei propri mezzi e profonda competenza, Beatrice Valpiani, la quale quando le si domanda in che elementi lei possa ancora migliorare risponde secca:”In battuta, dove devo esser più decisa. Nella lettura della difesa, nella posizione e…”. E… in quel suo cruccio che sta provando e riprovando, collaudando e che, con il tempo dedicatogli, di sicuro genererà:”L’intenzione di seconda. Domenica ne ho fatte due o tre, ma devo osarlo maggiormente quel palleggio di seconda, che è quel tocco in più che serve nei momenti cruciali per essere decisivi”.

Per poter stupire, da alzatrice, il PalaLiabel di Salsomaggiore, “dove c’è un pubblico meraviglioso, che non credevamo al principio, essendosi la squadra trasferita qui ed avendo spazi vastissimi. Invece no, c’è un bell’ambiente attorno e la gente che ci segue sta crescendo con noi e noi vogliamo continuare ad affascinarla, a farla ulteriormente innamorare”.
Il compito della regista, d’altronde, è soprattutto questo: guidare, orientare e attrarre. Per la squadra. Senza cifre scritte e stampate. Con il componimento dello svolgimento corale.

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