Sara Caruso è pronta ad alimentare il reparto centrale dell’Ipag Ramonda Montecchio con tutta la sua energia. La presidente Carla Burato l’ha ingaggiata, assieme ad Alexandra Botezat, per «alzare ulteriormente l’asticella» di un roster già competitivo e la classe 2001, impaziente di cominciare a lavorare agli ordini di coach Buonavita, che la seguiva dai tempi in cui allenava a Lugano, non ha alcuna intenzione di tradire la fiducia riposta in lei.
«Porto con me tanta grinta e voglia di riscatto, non vedo l’ora di iniziare. La squadra è composta da ragazze giovani, caratterizzate da grande dedizione: possiamo raggiungere traguardi importanti. Sono carica ed entusiasta» dichiara la centrale di Caltanissetta, che, oltre all’ardore agonistico, ha molto altro da dare alla causa di Montecchio.
Infatti, la sola forza mentale non basta per debuttare in A2 realizzando subito, alla prima stagione, 180 punti in 20 presenze. Caruso invece lo ha fatto nel campionato 2019/20 con la casacca del Sigel Marsala, per poi superarsi l’anno successivo, toccando le 210 segnature.
Numeri che si sono tradotti in una chiamata dalla massima serie: biennio a Cuneo, dove si è ritagliata il suo spazio, giocando anche due partite ai play-off nell’ultima stagione. «Statistiche alla mano, si è sempre fatta trovare pronta quando chiamata in campo – commenta il coach dell’Ipag, Eraldo Buonavita – Allenarsi e giocare in A1 è stato altamente formante per Sara».
Ora Caruso ha deciso di tornare in A2, per mettere a frutto tutti gli insegnamenti appresi. Una scelta che, secondo Buonavita, dimostra di che pasta è fatta la centrale siciliana: «Per venire a Montecchio ha rifiutato offerte anche dall’A1. Vedo in lei grande voglia di migliorarsi e ritrovare quelle sicurezze che ne faranno una giocatrice importante del nostro panorama pallavolistico. Questo suo mettersi in discussione non è una novità, perché già a 14 anni non si è accontentata di fare il fenomeno in Sicilia ed è andata a farsi le ossa al nord, per realizzare il suo sogno».
Motivazioni e costante fame di crescita per aiutare la squadra della presidente Burato a raggiungere i suoi obiettivi. Ai quali contribuiranno anche le doti fisiche di Caruso, come evidenzia Buonavita: «Madre natura è stata generosa a donarle quei 193 cm di statura. Sarà uno dei nostri terminali d’attacco centrali, nonché una preziosa risorsa per il nostro muro».