Un Bisonte perfetto per due set e mezzo raccoglie un punto nel derby
Autore: Il Bisonte Firenze
23 Dicembre 2018

SAVINO DEL BENE SCANDICCI 3

IL BISONTE FIRENZE 2

 

SAVINO DEL BENE SCANDICCI: Mastrodicasa (L2) ne, Malinov, Adenizia 9, Hood ne, Mitchem 2, Merlo (L1), Papa ne, Haak 31, Mazzaro, Zago, Caracuta 2, Stevanović 12, Bosetti 6, Vasileva 7. All. Parisi.

IL BISONTE FIRENZE: Sorokaite 4, Alberti 9, Lippmann 23, Bonciani, Degradi 13, Santana 3, Daalderop 13, Parrocchiale (L), Candi, Dijkema 1, Popović 7, Venturi ne. All. Caprara.

Arbitri: Carcione – Zavater.

Parziali: 17-25, 17-25, 25-21, 25-12, 15-6.

Note – durata set: 24’, 25’, 26’, 24’, 14’; muri punto: Scandicci 10, Il Bisonte 9; ace: Scandicci 8, Il Bisonte 5.

Il Bisonte sogna per due set e mezzo l’impresa nel derby con la Savino Del Bene Scandicci, ma alla fine deve arrendersi alla rimonta di una delle favorite per lo scudetto, tornando comunque a casa con un punto che potrà fare molto comodo in questo finale di girone d’andata. Per un’ora (fino al 18-16 del terzo set) le bisontine sono state perfette, giocando di gran lunga il miglior spezzone di partita della stagione grazie a una super distribuzione di Dijkema, a una difesa impenetrabile e alle percentuali in attacco clamorose sia delle laterali che delle centrali: nel finale del terzo set però la Savino si è ricordata di essere una corazzata, e trascinata dalla nuova entrata Caracuta e soprattutto da una mostruosa Haak (capace di mettere a terra 22 palloni negli ultimi tre set e 31 in totale) ha cambiato completamente ritmo, rendendo vano sia l’orgoglio de Il Bisonte che le varie mosse di Caprara. Firenze esce comunque con nuove sicurezze dal match di oggi, e mercoledì al Mandela Forum avrà senza dubbio la possibilità di chiudere alla grande il suo girone d’andata.

Giovanni Caprara parte con Dijkema in regia, Lippmann opposto, Daalderop (al debutto da titolare) e Degradi in banda, Alberti e Popović al centro e Parrocchiale libero, mentre Parisi risponde con Malinov in palleggio, Haak opposto, Bosetti e Vasileva schiacciatrici laterali, Adenizia e Stevanović al centro e Merlo libero.

Il duello nel duello fra Haak e Lippmann si esalta già nei primi punti, ma anche le centrali danno il loro contributo (5-5), poi proprio Haak firma il primo allungo (7-5), e proprio Lippmann rimette subito le cose a posto (7-7). Un paio di difese di Daalderop permettono a Il Bisonte di trovare il primo vantaggio con Degradi (7-9), poi è Parrocchiale a dare la possibilità all’olandese di firmare l’8-11, che costringe Parisi al primo time out: le bisontine non si distraggono, la stessa scatenata Degradi (80% in attacco nel set) mette giù l’ace dell’8-13, poi quando Alberti mura Vasileva (10-16), Parisi inserisce Mitchem per la bulgara, ma Lippmann trova un altro ace e il coach di Scandicci deve fermare di nuovo il gioco (10-17). Il Bisonte è in completa trance agonistica, difende tutto e si permette anche di murare Stevanovic (10-19), Daalderop (sei punti nel set col 50%) è immarcabile (11-20) e Parisi inserisce anche Caracuta e Zago per Malinov e Haak, ma il gap è troppo ampio è alla fine è un muro di Popovic su Adenizia a chiudere il set (17-25).

Nel secondo Parisi lascia in campo Mitchem, ma Il Bisonte ha di nuovo un ottimo approccio e Degradi continua ad attaccare con percentuali clamorose (3-6): Scandicci comincia a tremare e sbaglia un paio di palloni che provocano il 4-9 e il time out Parisi, Dijkema rientra con l’ace (4-10) e Vasileva torna in campo per Mitchem, ma Firenze continua a dominare e Lippmann firma il 7-14. Entra anche Caracuta per Malinov, Degradi riesce a far punto anche con una ricezione sbagliata e sul 10-18 Parisi inserisce anche Mazzaro per Stevanovic: Adenizia prova a guidare la riscossa con un muro (14-20), Popovic risponde con la stessa arma, poi basta tenere il cambio palla per arrivare al set point e chiudere con Daalderop (17-25).

Nel terzo ci sono ancora Vasileva e Caracuta, mentre Caprara ovviamente mantiene il sestetto iniziale, e la capacità con cui le sue ragazze continuano a difendere tutto è da brividi (1-3): Scandicci dà segnali di risveglio con un grande turno al servizio di Haak, un suo ace vale il 6-4 e il time out Caprara, poi la stessa svedese allunga con un grande attacco (9-6) e l’errore di Lippmann vale il 13-7 e il nuovo time out Caprara, che cambia entrambe le bande inserendo Sorokaite e Santana per Degradi e Daalderop. Firenze non ci sta e prova la rimonta, l’ace di Sorokaite e l’attacco out di Haak significano un riavvicinamento (14-12) e il time out delle locali, e da qui per la prima volta nel match si gioca punto a punto, fino a quando Haak (undici punti nel set) non ritrova il + 4 (20-16): è l’allungo decisivo, perché la Savino non concede più nulla e un errore al servizio di Lippmann vale il 25-21.

Nel quarto Caprara conferma Sorokaite e reinserisce Daalderop per Sorokaite, ma il primo allungo è di nuovo di Scandicci con Haak (5-3), poi la stessa svedese trova l’ace del 7-4 e la pipe del 10-6: adesso è la Savino a ritrovarsi in trance agonistica e a tirare su ogni pallone, e tutto quello che la difesa raccoglie Haak trasforma in oro (14-7), con Caprara che è di nuovo costretto a chiamare time out. Sul 15-10 c’è il doppio cambio (Degradi e Bonciani per Dijkema e Lippmann), ma Scandicci è ingiocabile e l’ace di nastro di Adenizia (19-10) affossa Il Bisonte e il fallo di seconda linea di Lippmann vale il 25-12.

Al tie break Caprara cambia tutto, con Candi-Alberti al centro e Daalderop-Santana in banda, ma il 3-0 iniziale (con ace Caracuta) è devastante e il coach fiorentino deve subito fermare il gioco: la pausa serve a poco, Scandicci continua a spingere con Haak (suo l’ace delll’8-3), poi Il Bisonte ha un sussulto d’orgoglio (8-5), ma Stevanovic ci mette il muro (10-5) e Caprara prova un altro time out. Il triplo cambio (Sorokaite, Degradi e Popovic per Lippmann, Santana e Candi) è l’ultima mossa, Scandicci ora è ingiocabile e alla fine è Stevanovic a mettere giù il pallone del 15-6.

LE PAROLE DI GIOVANNI CAPRARA – “Purtroppo siamo durate troppo poco. Giocare bene due set non è sufficiente. Dal terzo set quando è entrata Caracuta e la Savino ha cambiato gioco noi non siamo riuscite a reagire. Nei primi due set è stato sicuramente molto merito nostro, ma anche colpa di Scandicci: non appena hanno cambiato noi non siamo stati in grado di reagire. Quando loro hanno iniziato a giocare forte noi abbiamo iniziato a fare troppe stupidaggini. Giochiamo fasi di ottima pallavolo, ma appena caliamo un po’ di ritmo ed intensità non riusciamo a tenere un livello adeguato. Compiamo errori banali in serie e, da parte mia, diventa difficile anche arrabbiarmi con qualcuno di preciso perché chiunque ci sia in campo commette errori. Questo è sicuramente il grande limite di questa squadra anche se i miglioramenti avuti dalla partita col Club Italia sono evidenti. Abbiamo giocato molto bene con Club Italia, Conegliano ed i primi due set di questa partita, adesso dovremmo lavorare per aumentare la durata del nostro stare in partita”.

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