Wash4Green Pinerolo
23/12/2024
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LeggiL’unica cosa che non è riuscita ad evitare, nelle sue tante battaglie in campo, sono state le lacrime. E sono state tante, non solo sue, ma anche di tanti presenti mercoledì sera al palazzetto di Casnate con Bernate. Subito dopo la fine di gara2 del primo turno dei play-off, con la vittoria di Sassuolo per 1-3 sulla sua Tecnoteam, ha capito che era davvero finita. Una carriera meravigliosa, sempre ai massimi livelli tra A2 ed A1 (con qualche parentesi in B1), ma adesso il volley deve essere messo da parte. Impossibile poter conciliare – in modo professionale come ha sempre fatto lei – gli allenamenti e le sedute tecniche per preparare le gare ed il lavoro iniziato da qualche mese come specializzando in medicina di emergenza-urgenza all’ospedale Sacco di Milano. Da qui la scelta, inevitabile, di dire basta al volley. Lo sapeva già Caterina Cialfi, ma ha lottato con la solita grinta fino all’ultimo. Ci è riuscita e poi, quando ha realizzato che non avrebbe più indossato calzoncini e maglietta, non ha saputo resistere all’emozione. Lacrime nell’abbracciare tutte le compagne, lo staff, il Ds, i dirigenti, il presidente Crimella, lui che l’ha voluta ad Albese tre stagioni fa.
Cialfi, palleggiatrice milanese (17/8/95), ha iniziato con il volley a 14 anni alla Pro Patria di Milano. Poi arriva ben presto alla Yamamay di Busto e qui debutta in A1 nella stagione 2012/13. La stagione dopo va a Vicenza a guidare la squadra in A2, poi rientra a Busto sponda Yamamay. Dal 2017 si rimette in gioco alla Futura Giovani, l’altra formazione di Busto: sale in A2 e diventa il capitano. Poi torna a mettersi in gioco e lo fa con la maglia di Albese: arriva da noi in B1, la stagione del Covid si interrompe sul più bello. Caterina resta e guida le compagne – lo scorso anno – alla promozione in A2: lei una delle grandi protagoniste della cavalcata vittoriosa. E quest’anno, con la sua esperienza, riesce a guidare la sua Tecnoteam Albese alla salvezza con tre giornate di anticipo. Poi, dopo l’ultima gara, dice basta. Tutto già concordato con il marito Alessio – che la segue sempre sempre appena può – e con i genitori (papà Alessandro e mamma Silvana, anche loro sempre sugli spalti in casa). Perchè era diventato quasi impossibile poter conciliare i turni al Sacco di Milano (impegnativi per uno specializzando come lei) con una attività di vertice nel volley in A2.
Mercoledì sera anche i tifosi che ogni settimana preparano il Taraflex dove giocare – il terreno di gioco per la serie A – l’hanno festeggiata con una speciale maglietta per lei e la sua futura carriera di medico. Gli altri l’hanno applaudita commossi dagli spalti. Decine e decine i complimenti ed i saluti arrivati in questi giorni sulle pagine social del Cs Alba Albese (Facebook ed Intagram). Qui sotto l’ultima intervista da giocatrice con la maglia della Tecnoteam, pochi minuti dopo la fine di gara2 a Casnate. Non solo Albese, ma anche tutto il volley femminile, perde davvero una grande giocatrice. Una che ci ha sempre messo cuore, grinta, passione sotto rete. Una che ha sempre lottato come una leonessa in campo. Adesso – e non ci sono dubbi conoscendo la determinazione di Caterina – farà la stessa cosa con il camice bianco. “Sarà strano non vederla più con noi – dice il presidente Graziano Crimella – ma a lei facciamo un enorme in bocca al lupo per la sua attività professionale. E’ un passo necessario nella vita, a lei un grosso grazie da parte di tutta la nostra società per quallo che ha fatto in questi anni con la nostra maglia”.
LA VIDEO-INTERVISTA DOPO L’ANNUNCIO DELL’ADDIO