Under 18 femminile; microfoni a Gomiero e Milocco protagoniste dello scudetto di Vicenza
Autore: Lega Volley Femminile
17 Giugno 2008

Tra le splendide protagoniste del terzo scudetto biancorosso, il primo targato Ottica Padrin Vicenza e con ben otto giocatrici vicentine in squadra, abbiamo intervistato due tra le atlete di più lunga militanza nelle giovanili della Minetti Infoplus, Isabella Milocco e Irene Gomiero. Per entrambe si tratta del secondo successo tricolore dopo quello di Caorle nel 2006, cui va aggiunta la vittoria nella Girl League 2006 con il conseguente scudetto di Lega.
Il capitano Isabella Milocco, figlia d’arte dell’ex schiacciatore azzurro Luca, rivive le fasi salienti delle finali nazionali di Loano 2008:

“Dopo la sconfitta con Novara eravamo molto amareggiate, ma ci è servita per darci più grinta; arrivare in fondo non è stato facile, ma in finale a differenza nostra Sassuolo non è riuscita a mantenere la concentrazione fino agli ultimi due set. Se eravamo stanche? L’adrenalina ti aiuta a non sentire la stanchezza dopo due partite giocate al quinto set, ma gli allenamenti di corsa con i famosi 35/10 di Peppe Nica ci sono serviti molto. Dovevamo fare 35 giri di campo in dieci minuti, nonostante le nostre lamentele. Non solo tanta fatica è stata ripagata, ma è stata un incentivo in più per dare il massimo e non rendere vani i sacrifici fatti. Poche squadre si sono allenate tanto come noi, tre ore tutti i giorni, che dopo la fine della scuola sono diventate cinque, anche sei. Un altro episodio che ci ha aiutato è stato perdere la Girl League in finale. Come ci ha detto il nostro allenatore, prima di una grande vittoria serve una grande sconfitta, e, anche se Bergamo in quell’occasione ha meritato, la delusione per noi è stata enorme, ma utile per il carattere. Se ci credevamo? Non eravamo le favorite, ma in fondo in fondo sì, avevamo anche preparato un balletto in caso di vittoria (perfettamente eseguito sul parquet di Loano dopo le premiazioni, ndr), sulla falsariga di quello di un film che abbiamo visto prima delle finali nazionali, “Le riserve”. Abbiamo dovuto cambiare la musica perché non avevamo la canzone originale, ne abbiamo scelta una dal nostro cd preferito e cercato di imitare i passi. Per me questo è il terzo scudetto, ci ha scherzato su mio papà che non ne ha mai vinti ed è un po’ geloso, ma so che è contento per me. Quello vinto nel beach l’ho sentito più mio, sulla sabbia giocando in due sai che per metà è merito tuo, ma questo è stato più importante e quello in cui come capitano ho sentito più la responsabilità”.

L’intervista a Irene Gomiero, eletta miglior giocatrice delle finali nazionali, inizia con una premessa voluta dalla schiacciatrice di Villaga:
“Voglio prima di tutto ringraziare i nostri splendidi tifosi, sono stati carinissimi, alcuni di loro sono venuti in treno e giravano a piedi per Loano per venire a vedere alle nostre partite. Molti ci avevano già seguito contro la Foppa a Bolzano e nella Girl League a Torino, sono unici. Per noi vuol dire tanto, a volte ci sentiamo tutto il mondo contro e avere loro dalla nostra parte ci dà una carica in più! Un mese fa non avrei scommetto sulla nostra vittoria, e già arrivare in finale è stato bellissimo. Con Orago abbiamo fatto una partita fantastica, ci siamo dette “ora vinciamo”. È successa una cosa bellissima in semifinale, abbiamo cambiato la tattica a muro adottandone una difficile da applicare che non avevamo mai fatto prima. I nostri allenatori ci hanno detto: “Ci fidiamo di voi”. Per noi è stato molto importante e ci aiutato a credere ancora di più nelle nostre possibilità, anche se all’inizio in pochi credevano allo scudetto. Due anni fa si sapeva bene o male che avremmo vinto, con Marilyn (Strobbe, ndr) e Giusy (Astarita, ndr) avevamo uno squadrone, quest’anno la vittoria è stata ancora più bella perché inaspettata e mi sono sentita più responsabile, come ognuna di noi del resto: noi ‘vecchie’ perché era la nostra ultima possibilità, le più piccole perché sapevano che non potevano sbagliare. Con Marcolina, Zecchin e Levorin andiamo sul sicuro anche per il prossimo anno, alcune devono crescere molto soprattutto caratterialmente, ma sono già dei fenomeni, e si è visto! In finale c’è stata un po’ di tensione nel primo set, ma poi siamo uscite alla distanza. Sicuramente ci ha aiutato la preparazione durissima delle ultime settimane e il lavoro fisico fatto con Terry, (il preparatore atletico Rosini, ndr). Abbiamo vinto perché siamo tutte forti, non abbiamo avuto una o due giocatrici che hanno fatto la differenza, ma un grande gruppo di dodici atlete. Mi è dispiaciuto che in finale non abbiano giocato Alessia (Gennari, ndr) e la Dainotto, sarebbe stato più bello giocare contro Sassuolo al completo, chissà come sarebbe andata. Il premio di miglior giocatrice è stato inaspettato, mi sarei attesa quello di miglior attaccante… ma quando ho visto che nessuna delle nostre era stata premiata ed era rimasto solo quello, ho cominciato a sperarci, anche se i fischi mi hanno fatto star male. Voglio ringraziare la società e tutti gli allenatori che ho avuto, dal primo all’ultimo. Una dedica speciale? Sì, a una persona che avrebbe voluto esserci a Loano ma che non è potuta venire…”

Visualizza sponsor