Vasja Samec Lipicer è il nuovo secondo allenatore del Südtirol Bolzano
Autore: Sudtirol Bolzano
13 Agosto 2016

Sarà lo sloveno Vasja Samec Lipicer il braccio destro di Francois Salvagni alla guida del Südtirol Bolzano. Nelle scorse ore è stato definito l’arrivo del 38enne tecnico che, nonostante la giovane età, vanta già una ottima esperienza internazionale: nella sua carriera, infatti, è stato allenatore in Slovenia, Repubblica Ceca, Russia e Polonia. Nelle ultime due annate è stato il vice di Lorenzo Micelli proprio in Polonia, come secondo allenatore del PGE Atom Trefl Sopot nel massimo campionato polacco ed in Champions League. Ora arriverà a Bolzano, dove metterà tutta la propria lunga esperienza a disposizione del Neruda Volley andando a rivestire un ruolo di primo piano nello staff tecnico.«Prima di essere un allenatore è stato un giocatore di alto livello – racconta Piero Babbi, direttore sportivo del Südtirol Neruda Bolzano – è un ragazzo che in pochi anni come allenatore si è già tolto delle soddisfazioni e che ha dimostrato di essere un tecnico che ama lavorare tanto. A noi serviva un secondo allenatore con le sue caratteristiche, ovvero che possa essere utile non solo nel lavoro di preparazione della partita ma anche negli allenamenti quotidiani».
Classe 1978, residente a Canale d’Isonzo, a pochi chilometri dal confine italo-sloveno, Vasja Samec Lipicer dopo una buonissima carriera come palleggiatore ha iniziato quella di allenatore come secondo della Dinamo Mosca, in Russia. Quindi le quattro stagioni come primo alla guida di VK Modranska Prostejov prima, in Repubblica Ceca, quindi dell’Ok GoVolley Slovenia. Dopo aver conseguito anche il patentino internazionale di allenatore della Fivb da quest’anno è poi stato nominato anche coach della nazionale slovena femminile Under 23. Vasja Samec Lipicer  parla fluentemente quattro lingue (italiano, inglese, russo e polacco) e vanta un’esperienza internazionale costruita anche grazie alla moglie, Tina Lipicer, schiacciatrice protagonista in Italia con le maglie di Corridonia, Sassuolo, Imola, Jesi, Castellana Grotte, Forlì, Casalmaggiore e Scandicci. «Vasja è un ragazzo che conosco molto bene – commenta Francois Salvagni, allenatore del Südtirol Bolzano – ci conoscemmo casualmente alcuni anni fa e siamo rimasti in buoni rapporti. Adesso che si è creata la possibilità di lavorare insieme sono molto contento, perché è un tecnico preparato e che potrà dare a tutti una grande mano. In Polonia ha già lavorato due anni fa nel Sopot con Maret Balkestein-Grothues ed ha affrontato Popovic: sono molto contento che la società sia riuscita ad allestire uno staff tecnico di alto livello con professionisti di primo piano come Michele Patoia e Vasja Samec Lipicer». Dopo il sesto posto nella SuperLega russa del 2008, Samec Lipicer ha vinto diversi campionati giovanili sloveni oltre ad avere centrato due secondi posti nel campionato polacco ed il secondo posto nella Coppa Cev del 2015.
LA SCHEDA DI VASJA SAMEC LIPICER
Nato a: Canale d’Isonzo (Slovenia)
Il: 11 marzo 1978
Ruolo: secondo allenatore
Carriera
2007/2008 – Cska Mosca (Russia) – Secondo allenatore
2010/2012 – Vk Modranska Prostejov (Repubblica Ceca) – Primo allenatore settore giovanile
2013/2014 – Ok GoVolley (Slovenia) – Primo allenatore
2014/2016 – PGE Atom Trefl Sopot (Polonia) – Secondo allenatore
2016/2017 – Südtirol Neruda Bolzano – Secondo allenatore
Palmares
1 Coppa di Polonia (2015)
3 campionati sloveni Juniores (2011, 2012 e 2014)
Vasja Samec Lipicer a Bolzano
Vasja Samec Lipicer benvenuto a Bolzano: com’è nata la possibilità di approdare al Südtirol Neruda?
“Dopo due stagioni molto belle per me in Polonia, al Sopot, si era esaurito un ciclo ed a me sarebbe piaciuto continuare a lavorare con Micelli col quale mi sono trovato molto bene. Ma questo non è stato possibile, ma volevo restare a lavorare nell’alto livello ed oggi l’Italia è il top che ci sia al mondo. Dopo un po’ di tempo Francois aveva bisogno di un secondo allenatore, io ero libero e così si sono create le condizioni per poter lavorare insieme a Bolzano”.
Coach Salvagni le ha già spiegato cosa vorrà da lei?
“Certo, abbiamo parlato di che lavoro vuole svolgere in palestra e cosa si aspetta da me soprattutto dal punto di vista tattico. Mi occuperò soprattutto di studiare gli avversari e le nostre scelte tattiche. Inizialmente dovremo fare un lavoro di base per amalgamare il gruppo ed iniziare a costruire il nostro gioco, ma sono convinto che il Südtirol Bolzano sia un’ottima squadra che possa dire la sua in uno dei campionati italiani che si annuncia come il più equilibrato degli ultimi anni”.
In effetti praticamente tutte le squadre si sono rinforzate parecchio, ci sono tutti i presupposti per vivere una serie A1 di altissimo livello.
“Ad oggi è difficilissimo se non impossibile dire chi vincerà lo scudetto. Sarà sicuramente un campionato lungo e difficile, con tante squadre di alto livello. Per me personalmente sarà il primo anno senza dover disputare anche le Coppe europee, così ci si potrà concentrare solamente sul lavoro quotidiano in palestra. Avendo le settimane intere a disposizione si potrà lavorare molto anche sulla tecnica individuale, una cosa che sarà utile soprattutto alle ragazze più giovani”.
Che impressione le ha fatto il Südtirol Neruda allestito quest’anno?
“Io sono una persona ottimista di natura, sono molto fiducioso ed il tempo è dalla nostra parte per poter costruire qualcosa di bello. Credo che la società si sia mossa molto bene, allestendo un gruppo che abbia tutte le carte in regola per vivere una stagione positiva. Dobbiamo partire consci di due cose che saranno per noi fondamentali, ovvero cercare di vincere tutte le partite contro le nostre dirette concorrenti e poi cercare di mantenere il PalaResia il più inviolato possibile. Nelle partite in casa dovremo avere sempre una marcia in più che ci viene data anche dal nostro pubblico, per poi cercare di andare a piazzare qualche colpo anche in trasferta”.
In Polonia ha già avuto l’occasione di allenare Maret Balkestein-Grothues che ritroverà ora a Bolzano.
“Maret è una giocatrice davvero straordinaria, fosse rimasta al Sopot anche nella stagione scorsa avrebbe potuto diventare la prima giocatrice straniera ad essere capitano di una squadra polacca. Ma conosco bene anche altre giocatrici della rosa per averle studiate negli anni scorsi. È il caso di Popovic, contro la quale abbiamo giocato in campionato l’anno scorso, oppure la Bauer che ci ha eliminati ai playoff della scorsa Champions League con Piacenza. Ma poi conosco bene anche Pincerato per averla vista giocare spesso, così come Zambelli che ho studiato quando giocava in Francia oppure come Vrankovic, una ragazza molto talentuosa, Bartsch l’ho vista giocare a Dresda così come Papa la conosco dai tempi della A2”.
Lei ha vissuto diverse stagioni in vari paesi d’Europa, esperienze che sono state anche di vita oltre che professionali.
“Assolutamente sì, sono state esperienze importanti per farmi crescere sia come allenatore che come uomo. Mi hanno arricchito anche a livello umano, dandomi l’occasione di confrontarmi con diverse culturare, di conoscere tante persone. Lavorativamente parlando ho avuto la fortuna di disputare spesso le coppe europee e poter così vedere come il volley sia sentito ed amato in tantissime nazioni del nostro continente. Devo ringraziare anche mia moglie che con la sua attività di giocatrice mi ha permesso di muovermi spesso insieme a lei”.
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