Lega Volley Femminile
22/11/2024
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LeggiGiulio Bregoli sarà anche per la prossima stagione il secondo di Ettore Guidetti al Verona Volley Femminile.
Una coppia ormai collaudata, tenuto anche conto di quanto è riuscita fare in A1 con il Chieri, e ora si attende solo la firma del preparatore atletico Alessandro Contadin per ricostituire lo stesso terzetto che era in forza alla società piemontese.
«Inutile dire che sono pienamente soddisfatto di continuare a lavorare accanto a Guidetti», ha spiegato il tecnico emiliano dopo aver firmato ieri mattina il contratto, «anche se la decisione di proseguire la collaborazione era stata presa assieme, per cui non si tratta di una sorpresa. Ritengo che Verona, confermando Guidetti, abbia fatto un’ottima scelta poiché stiamo parlando di un allenatore di alto livello, molto bravo a gestire gli aspetti ma anche il gruppo».
In particolare come si svolge il suo lavoro di secondo allenatore?
«La mia settimana tipo diciamo che è parecchio piena. Il lunedì e martedì mi rivedo la partita della nostra squadra, per capire quali sono state le eventuali problematiche emerse, poi lascio tutto il lavoro svolto a Guidetti e inizio a studiarmi i prossimi avversari. Parto generalmente dal cambio palla, poi il break point e via scorrendo».
Rispetto al settore maschile, quanto è importante in quello femminile sapere come giocano le avversarie?
«Sta assumendo una rilevanza sempre maggiore. La difficoltà principale, semmai, è quella di trovare le poche indicazioni utili da dare alle ragazze poiché, ovviamente, durante la partita una giocatrice non può pensare a mille cose».
Per il resto, altri compiti particolari da svolgere?
«Io faccio il grosso del lavoro con i palleggiatori, e poi curo alcuni aspetti tecnici che magari Guidetti non riesce a seguire in prima persona».
A proposito di palleggiatori, Signorile è stata chiamata per uno stage con la nazionale maggiore dal ct Barbolini.
«Se lo merita perché possiede grandi qualità. Io ritengo di non sbagliarmi nel dire che sarà una delle registe del futuro».
Il volley mercato non si è ancora aperto, del gruppo dello scorso anno chi terrebbe?
«Se fosse per me, tutte. Hanno sempre lavorato bene e in palestra sono sempre state molto disciplinate. L’ideale per un allenatore. Fratoni in particolare poiché la conosco da diversi anni, avendo fatto la prima esperienza in serie A, per cui ci terrei particolarmente se restasse a Verona».
Con Guidetti lei ha assaporato il profumo della A1, Verona potrebbe farvi tornare nella massima serie ?
«Bella domanda. Diciamo subito che non è facile essere promossi, ogni anno le pretendenti sono molte. Fondamentale, in questi ultimi anni, si sta rivelando la ricezione nelle squadre di alto livello. Sono stato a vedere la finale di Pesaro, ad esempio, e ho avuto la conferma di questo. Per il resto Verona ha tutte le caratteristiche per fare il grande salto in quanto, oltre a un impianto fantastico, in questa disciplina è riuscita ad attirare una grande attenzione».
Rispetto alla scorsa stagione inizierete a lavorare con grande anticipo.
«E questo rappresenta un vantaggio enorme poiché stiamo già programmando tutto, a tal punto che ci possiamo anche permettere un paio di settimane di vacanza. In questo periodo, ad esempio, sto lavorando con Gentili, Tonon e Lotti in maniera analitica per curare alcuni aspetti specifici con la calma che questo periodo permette. E poi sono impegnato nelle selezioni provinciali e regionali delle ragazzine».
Come ha trovato il movimento di base veronese?
«Devo dire che sono rimasto impressionato dal numero di società presenti e da quello della giovani praticanti. Questo è anche uno dei motivi per cui io e Guidetti siamo rimasti, in quanto il Verona Volley ha dimostrato di avere una stretta collaborazione con molte realtà per cui il materiale umano non manca certo. Questo è un settore giovanile che, se si lavora bene, ha grandi prospettive».
Oltre alla quantità, per arrivare a certi livelli, occorre però anche la qualità.
«La qualità, da noi a Modena, dicono che dipende dagli allenatori. Non ci sono, quindi, giocatrici scadenti ma allenatori scadenti. Siamo qui proprio per dare una mano».