Verona Volley Femminile: il team manager Brendolan ripercorre le tappe di una stagione esaltante
Autore: Lega Volley Femminile
31 Maggio 2010

Mentre nella stanza dei bottoni di Verona Volley femminile si lavora in vista della stagione 2010-2011, con il team manager gialloblu Claudio Brendolan ripercorriamo le teppe più significative della stagione conclusasi un mese fa con un’esaltante salvezza.
“Innanzitutto – spiega Brendolan – per quanto riguarda la stagione di Verona Volley Femminile società direi che è da considerarsi molto positiva sotto tutti i punti di vista. L’ottavo posto della squadra in campionato ne è la perfetta sintesi. Un piazzamento che fa sicuramente ben sperare per il futuro. Abbiamo passato momenti belli e brutti, come è comprensibile. Tra i più belli sicuramente il viaggio di ritorno da Ancona dopo la vittoria che ci ha consegnato la matematica salvezza: si è cantato ed esultato fino a Verona! Per quanto riguarda i momenti brutti a livello di gestione della squadra non ce ne sono stati. Per me i momenti brutti sono stati quando ho dovuto accompagnare all’ospedale o dagli specialisti le ragazze infortunate”.
La squadra ha avuto paura di non farcela? Brendolan non ha dubbi: “Assolutamente no. Lo spogliatoio è sempre stata tranquillo e unito, consapevole dei propri mezzi e quindi consapevole di poter centrare la salvezza. Sotto questo punto di vista l’esperienza di alcune atlete come capitan Fratoni, Alberti, Minati e Nardini ha fatto sicuramente la differenza. Inoltre c’è da dire che l’arrivo di coach Guidetti ha dato a tutta la squadra ulteriore tranquillità, sviluppando un lavoro completo e tecnicamente molto elevato”.
“Sotto il profilo umano – evidenzia Brendolan – posso dire che ho interagito con ragazze semplici, molto professionali e di grande spirito. Una su tutte capitan Fratoni che ha portato nello spogliatoio la tipica allegria brasiliana, componente che ha sicuramente favorito la coesione del gruppo.Un gruppo che ha lavorato molto, con sacrifici e volontà d’animo per arrivare ad un grande obiettivo”.
“Personalmente – prosegue Claudio – è stata la mia prima esperienza come team manager in una società di serie A e devo dire che è stata assolutamente positiva oltrechè impegnativa. Ho cercato di lavorare al meglio per il bene della squadra e della società, trascurando un po’ la famiglia, il mio ruolo all’interno del Comitato Provinciale di Verona e la mia carica di delegato tecnico di serie A. Ma va bene così. Penso che con qualche piccolo ritocco la squadra può puntare, con un progetto a medio termine, alla serie A1. La società è giovane, ma ha tutte le potenzialità per crescere. La conferma dello staff tecnico guidato Ettore Guidetti sicuramente è un segnale importante che da tranquillità e stabilità all’ambiente. Perché tutto vada sempre meglio è però indispensabile il coinvolgimento di nuovi sponsor che permettano lo sviluppo di tutta Verona Volley Femminile, dalla prima squadra a tutto il settore giovanile”.
Claudio Brendolan, una vita nella pallavolo, un esempio di passione e amore per uno sport che Verona ama particolarmente.
“Si, in effetti – conclude il team manager scaligero – da anni sono attivo nel mondo della pallavolo veronese. Oltre alla collaborazione con Verona Volley Femminile attualmente sono impegnato all’interno della Federazione Provinciale di Verona, collaborando con il presidente Stefano Bianchini, a cui sono molto legato e al quale sarò sempre riconoscente. Inoltre sono attivo nell’ambito del COL di Verona per il Mondiale di volley 2010 con il ruolo di Court Supervisor, responsabile di tutta l’area di gioco. Per me la pallavolo è una grande passione dalla quale non posso staccarmi. A Verona il movimento pallavolistico è molto sviluppato e sempre più in crescita, grazie anche all’ottimo lavoro della Fipav scaligera. Sono tante le società sportive che lavorano bene con l’obiettivo di far crescere il livello giovanile. Verona Volley Femminile ne è una dimostrazione. Un movimento molto sviluppato, che lavora bene e che non ha niente da invidiare ad altre realtà e ad altri sport. Farne parte è, per il sottoscritto, un grandissimo orgoglio!”.

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