Verona Volley Femminile: salvezza conquistata a ritmo di salsa “brazilera” con Alessandra Fratoni
Autore: Lega Volley Femminile
3 Maggio 2010

Verona Volley Femminile ha raggiunto quest’anno un grande obiettivo: la permanenza nel campionato di serie A2.
Una stagione ricca di insidie e dubbi che si è però conclusa con una grande gioia.
Perno insostituibile della compagine scaligera è senza ombra di dubbio il capitano “brazilero” Alexandra Teixeira Fratoni.
Conosciamo meglio il numero 4 gialloblu.

Alessandra, innanzitutto racconta un po’ di te e della tua passione per il volley.
Sono nata a Sao Paulo do Brazil e ho iniziato a giocare a pallavolo quando avevo 10 anni. Da piccola, avendo un fratello più grande, giocavamo spesso a calcio
dentro casa facendo danni! Anche per questo motivo mia mamma mi ha indirizzato verso la pallavolo. Ed è stato subito amore a prima schiacciata! A 15 anni
sono stata convocata in nazionale juniores.
Nel 1997 ho vinto il mondiale in Thailandia, l’anno dopo ho vinto il Sul-Americano e poi nel 1999 ho conquistato il secondo posto nel mondiale. Dal 2003
sono in Italia. Ho giocato a Tortolì, Padova, Civitanova Marche, Castelfidardo, Milano, Volta Mantovana e da quest’anno sono a Verona.

Ti manca il “tuo” Brasile?
Si, mi manca tantissimo! Mi manca la mia famiglia, il mio nipotino, il mio cane, il sole, la spiaggia, miei amici e la…fagiolata! Insomma, mi manca tutto!

Quando hai capito di poter diventare una giocatrice professionista?
In pratica quando ho finito la scuola. Mia mamma mi ha sempre detto che se non avevo buoni voti, potevo dimenticare di giocare, perchè era più importante la
scuola. Ho provato a fare l’università, ma non riuscivo a fare tutte le due cose insieme. È stato lì che ho capito che la pallavolo era diventata il mio lavoro.

Quali sono i tuoi hobbies?
Nel tempo libero mi svago con il computer oppure leggo o ascolto musica.

Com’è nata l’occasione di venire a Verona?
La società si è interessata a me tramite il Team manager Claudio Brendolan. Successivamente c’è stato un contatto e poi un incontro nel quale abbiamo capito
che avevamo parecchi punti in comune e che a Verona c’era un progetto serio. Inoltre rimanevo vicino a mio marito (Matteo Pesenti, giocatore della Acqua Paradiso
Monza, formazione pallavolo di serie A1 n.d.r.) e quindi ho accettato con grande entusiasmo.

Grinta, tecnica e determinazione. Ma anche un sorriso contagioso. Alessandra, come fai ad essere sempre così solare?
Mi viene spontaneo! A me piace stare insieme alle persone, mi diverto tantissimo con le mie compagne di squadra e con lo staff. Quando sto bene non riesco a
non ridere e scherzare. Non credo che ci sia un segreto per la felicità. Quando hai vicino persone con cui si sta bene è automatico sorridere!

Hai iniziato il tuo campionato con Verona un po’ in sordina ma, partita dopo partita, sei diventata l’anima di questa squadra, un vero capitano…
È vero, un inizio di campionato difficile per me. Per fortuna sono riuscita a riprendermi, grazie anche all’aiuto della squadra e dello staff. E anche quando la
mia caviglia ha “scricchiolato” non mi sono mai tirata indietro: non lottare per un gruppo così è impossibile.

Un gruppo unito che ha raggiunto l’obiettivo prefissato…
Già la salvezza, un grande risultato per Verona Volley Femmile. Abbiamo lavorato tanto per raggiungere questo obiettivo, con grande fiducia del nostro allenatore
Ettore Guidetti, che, a sua volta, ha sempre creduto in noi. Una salvezza che dedico alla nostra squadra, al nostro staff tecnico, alla nostra società che ci è stata
sempre vicino e sicuramente ai nostri tifosi, che sono state sempre insieme a noi anche nei momenti meno belli.

Alessandra presentaci brevemente per le tue compagne d’avventura…
Alberti: il difensore (libero) della squadra. Una ragazza grintosa e determinata della quale puoi fidarti sia in campo che
nella vita.
Tonon: il “liberino” della squadra. Con la sua umiltà e impegno, fa diventare dura la vita delle attaccante in allenamento.
Nardini: il tenente della squadra. Per farla sorridere serve davvero un’impresa!!!
Lotti: il cucciolo della squadra. Un infortunio l’ha tenuta lontana dal campo per tanto tempo ma ha doti per fare bene.
Savchenko: la chioccia della squadra. Ha ancora la voglia di giocare delle più giovani.
Minati: il bazooka della squadra: con le sue “mine” affonda gli avversari, ma anche una bomba di simpatia!
Gentili: la miss della squadra. Semplicità e simpatia sono le sue caratteristiche principali fuori dal campo!
Shopova: la russa della squadra. L’italiano non è il suo forte ma in campo si fa capire molto bene. Gli avversari ne sanno
qualcosa…
Signorile: la regista della squadra. Estroversa e socievole con tutti, è la responsabile delle pubbliche relazioni.
Masotti: la sfortunata. Per problemi di tesseramento non ha potuto giocare in campionato ma in allenamento ha dato
sempre tutto. Anche grazie a lei abbiamo preparato le partite al meglio
Carli: l’ unica veronese della squadra. Quasi mai sul campo causa infortunio ma fuori sempre pronta a far festa!

Ti saresti di festeggiare la salvezza con a tre giornate di anticipo?
Da come abbiamo iniziato il campionato direi proprio di no! Siamo una squadra molto giovane ed abbiamo avuto tanti alti e bassi e questa salvezza vale doppio!
Abbiamo trascorso una stagione un po’ travagliata, con un girone d’andata sottotono. Poi il cambio di allenatore, un girone di ritorno in grande crescita, giocando
davvero molto bene. Forse qualche posizione in più in classifica ce la meritiamo. Purtroppo abbiamo pagato a caro prezzo i passaggi a vuoto – alcuni clamorosi – soprattutto della prima
parte del campionato. Chissà, forse con un paio di vittorie in più ora saremmo qui a lottare per altri obiettivi. Ma direi che, per quest’anno, va bene così.

Per Fratoni quindi un’esperienza quindi positiva. Questo significa che rimarrai a Verona anche l’anno prossimo?
Mi piacerebbe, certo. Devo però ancora incontrarmi e parlarne con la società. A fine mese tornerò in Brasile e poi, al mio ritorno, ci siederemo intorno ad un tavolo e valuteremo serenamente.
Tutto può accadere…

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