Ci vuole una mano forte per condurre il Neruda in A1 e farne un’avventura vera e non un tunnel degli orrori. Bolzano l’ha trovata in Piero Babbi, colonna del volley italiano e direttore sportivo di affidabilità e tradizione. Sarà lui ad aiutare la squadra di coach Fabio Bonafede, esordiente nella categoria, ad affrontare i perigli del massimo campionato nazionale. Babbi, come noto, ha costruito negli anni quella splendida realtà che è stata Pesaro: ponendo le basi solide dello sviluppo di un team capace di arrivare dappertutto. Ha creato le condizioni per fare della partnership con Scavolini un duo brillante del panorama della pallavolo internazionale. Nel 1998 seguì il passaggio del titolo sportivo da Viserba a Pesaro e cominciò a tessere una tela di successo che tutti gli appassionati conoscono. Praticamente nella sua storia ha vinto tutto con il brillare di tre scudetti consecutivi nel 2008, 2009 e 2010.
Romagnolo vero e fresco di un progetto a Viserba nelle categorie minori Babbi è entusiasta del ritorno sul palcoscenico della A1. “Finalmente posso tornare nel massimo campionato con una sfida che è estremamente stimolante come quella di Bolzano”. Si entra nel salotto buono in punta di piedi. “Sì, ma la storia del Neruda racconta di risultati che sono sempre andati oltre le aspettative. Abbiamo la possibilità di costruire qualcosa di importante”. Curioso di vedere come reagirà la città all’A1? “E’ il primo anno, ma la tradizione si costruisce in ogni realtà lavorando bene e dando se stessi. Possiamo coinvolgere Bolzano e l’Alto Adige in un cammino fianco a fianco”.