Con la stessa mentalità. Ci si mette poco a capire perché Amato Parisi sia stata la scelta di Fabio Bonafede nel farsi accompagnare in questa avventura con il Neruda nella massima serie del campionato nazionale. Determinazione e consapevolezza, voglia di vincere e di lavorare, attenzione ai massimi livelli nella formazione del gruppo squadra.
Sarà Parisi, dunque, il secondo allenatore di Bolzano in A1. Un profilo molto conosciuto sul territorio altoatesino, dove è arrivato diciassette anni fa da Cimitile in provincia di Napoli cominciando subito a farsi conoscere nel mondo del volley. L’anno scorso ha condotto l’under 13 e l’under 14 con Ssv Bozen e la serie D con Pallavolo Bolzano a successi importanti. Vittoria anche ai playoff di serie D per lui. Avventure che, comunque, non abbandonerà.
“Assolutamente. Infatti prima di ogni riflessione io ci tengo a ringraziare proprio l’Ssv Bozen e il suo presidente Robert Plattner per l’occasione che mi concedono. Continuerò nel mio impegno con loro parallelamente al Neruda, ma è evidente che senza il loro entusiastico assenso non sarei qui. Grazie anche alla serie D Pallavolo Bolzano per il cammino che mi hannpo regalato e, ovviamente, al presidente di Bolzano Rudy Favretto e a Fabio Bonafede per avermi cercato”.
Bene. Partiamo da qui. Perchè lei?
“Penso di aver fatto bene nel mio percorso, ma di sicuro non mi aspettavo un riconoscimento simile. Sono contento e felice di iniziare questa avventura. A questo livello per me è tutto nuovo, ma la volontà di legare anche le radici dello staff al movimento altoatesino è molto bella e va applaudita. Sono pronto a dare tutto”.
Come deve fare la squadra.
“Certo. La storia di questo sport ci insegna che con il gruppo si possono fare enormi passi avanti. Andare oltre le aspettative. Prendiamo l’anno scorso: chi avrebbe mai pensato che Casalmaggiore battesse Novara in finale? E ancora, Bolzano ai nastri di partenza non era certo data per super favorita e invece ha dominato. Ecco, sono solo le ultime due dimostrazioni che con lo spirito di squadra si ottengono obiettivi importanti”
Che pallavolo è quella della serie A1?
“Premesso che io devo imparare molto a questi livelli dico che si tratta di un volley veloce e di un livello molto superiore da quello che può essere quello di A2 o delle categorie giovanili. Ovviamente. Alla luce di questo ritengo che la squadra che sta costruendo la società con l’allenatore sia assolutamente in grado di affrontare questa categoria andando nei palazzetti a giocarsela. Io, di mio, cercherò di portare la mia visione del gioco integrata con quella dell’allenatore. Un lavoro di team con spirito di gruppo ad ogni livello”.
La rotta è tracciata e le quattro mani sul timone virano tutte nella stessa direzione.