“Sono romana. Del quartiere Monte Sacro, per la precisione”. Sara Menghi, classe 1983, con i suoi 30 anni è la “senatrice” del Volksbank Südtirol nonché la giocatrice che vanta la maggiore esperienza nei campionati maggiori: 8 stagioni in A2 e un anno in A1, a Castellana Grotte. Su una cosa però Sara vuole subito mettere le cose in chiaro: l’origine. Sulla carta d’identità infatti c’è scritto che è nata a Mantova, ma “ci sono rimasta solo un anno, poi siamo andati a Roma. Per cui sono romana a tutti gli effetti, anche se in famiglia ci sono ascendenze marchigiane”.
E in effetti la carriera sportiva di Sara Menghi è un’alternanza tra Caput Mundi (B1 e A2) e Marche (Civitanova con una promozione in A2 e la conquista della Coppa Italia, Urbino con due stagioni nel campionato cadetto) fino al passaggio (stagione 2009-2010) a Pontecagnano (Salerno), dove chiuderà la stagione al secondo posto nella classifica dei centrali con 345 punti messi a segno. L’exploit non passa inosservato e infatti per Sara arriva la chiamata in A1, a Castellana Grotte: “l’anno in Puglia è stato ovviamente quello che ricordo con maggior piacere perché giocavo in A1. Riuscimmo a salvarci e a giocare anche il primo turno dei playoff”.
Seguono il ritorno nel Lazio con Frosinone e, l’anno scorso, la prima stagione al “nord”, a Montichiari. Sara pensa di essere arrivata al top geografico, invece in estate succede che il Volksbank Bolzano (finalista playoff di B1) viene ripescato in A2 e dai pressi del Brennero arriva una telefonata: “Mi ha chiamata coach Fabio Bonafede, che mi aveva visto in diverse amichevoli con la loro squadra di B1, e mi ha spiegato il progetto. Ho accettato sia perché ho capito che la società altoatesina è in grado di darmi quella sicurezza e tranquillità di cui ha bisogno una giocatrice professionista, sia perché ho visto che c’era l’intenzione di allestire una formazione valida, con il giusto mix di esperienza e gioventù. Con le compagne di adesso non ho mai giocato assieme, però ho visto giocare, o ci ho giocato contro, Medaglioni, Porzio, Cumino e Papa, e sono contenta di averle ritrovate”.
E le prime impressioni sono positive. “Non vorrei sbilanciarmi ma ho delle buone sensazioni. C’è una voglia di lavorare incredibile, Fabio sa dare i giusti impulsi e anche le giovani sopportano bene i carichi di lavoro”.
Come ti trovi nel profondo nord? “Non ero mai stata in Alto Adige, ci sono dei posti fantastici che spero di poter conoscere man mano. Io e altre ragazze abitiamo a Terlano, un paesino a 10 km da Bolzano: non pensavo che così tante persone qui parlassero tedesco! Ho deciso che lo imparerò”.