Lega Volley Femminile
22/11/2024
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LeggiCambia volto la panchina del Volley Bergamo. Nella stagione 2012/2013 la formazione rossoblù sarà guidata da Stefano Lavarini, già assistente tecnico della Norda Foppapedretti nell’anno dello scudetto 2011 e allenatore della formazione Foppapedretti che ha preso parte al Campionato di Serie B1 la scorsa stagione.
LA SCHEDA
Nato a Omegna (Vb) il 17 gennaio 1979, Stefano Lavarini esordisce in panchina nel 1995, quale allenatore dell´Omegna Pallavolo, ruolo ricoperto fino al 1999 in Prima Divisione; dalla stagione 1999/2000 è allenatore in serie D e C e collaboratore in A2 e in A1 nell’Agil Volley Trecate Novara fino al 2002/2003.
L’anno seguente un’avventura in serie C, con il Centro Volley Spezia, e dal 2004/2005 al 2006/2007 a Chieri: prima allenatore delle giovanili dell’InVolley Chieri, per due volte consecutive campione d’Italia Under 15 e Under 16, poi secondo allenatore in A1 della Bigmat Chieri.
Nel 2003 l’inizio dell’avventura in maglia azzurra: prima da videoman e assistente della Nazionale Juniores femminile con cui conquista il titolo di campione d’Europa e il quarto posto ai campionati Mondiali. Dal 2007 è tecnico federale: allenatore della Nazionale Pre Juniores “B”, secondo allenatore della Nazionale Universitaria e infine vice allenatore della Nazionale Juniores con cui nel 2007/2008 conquista un nuovo titolo europeo. Dal 2007 al 2009 è anche allenatore del Club Italia e, nel 2009/2010, vice allenatore del Club Italia in A2.
Nell’estate 2010 inizia l’avventura in rossoblù, prima in qualità di assistente tecnico nell’anno dell’ottavo Scudetto del Volley Bergamo, poi come allenatore della Foppapedretti Bergamo che ha partecipato al Campionato 2011/12 di serie B1.
Ecco le sue prime parole in vista della stagione 2012/2013.
CHE COSA SIGNIFICA QUESTA OCCASIONE
“Significa avere l’opportunità di coronare il sogno di allenare al massimo livello e di farlo nel posto che forse rappresenta quello che è il sogno di tutti coloro che fanno questo lavoro e che vivono la pallavolo”.
A CHE PUNTO DEL PERCORSO PERSONALE ARRIVA
“Nel mio percorso personale, credo che questa panchina possa rappresentare l’inizio di quella che mi auguro sia una carriera a questi livelli. Ho vissuto tutti i passi intermedi che possono formare un allenatore per poi affermarsi ad alto livello e questa occasione credo che arrivi in un momento in cui penso di aver fatto le esperienze necessarie”.
CHE COSA PORTO
“Di mio spero di mettere la mia cultura del lavoro. Cercherò poi di metterci umiltà, perché questo è un punto di partenza da cui devo imparare tanto. In più ci sarà la voglia di essere all’altezza che contraddistingue una situazione così importante”.
CHE COSA HO IMPARATO NEGLI ULTIMI DUE ANNI
“La prima cosa che mi ha colpito del Volley Bergamo è l’ossatura di questa Società. Qui ho visto la miglior organizzazione societaria possibile, un gruppo al massimo livello di professionismo.
La seconda cosa che ho notato da subito è stata una sensazione: che vincere sia qualcosa di molto profondo nel dna di chi lavora qui. Vincere così tanto non è un caso ma anche un sentimento. Qui si ha la sensazione di avere a che fare con gente che sa come vincere e raggiungere gli obiettivi che ci si prefissa.
Terzo, nonostante l’esigenza di confermare le attese, i rapporti che finora ho trovato in questo gruppo sono sempre stati distesi, c’è una grande facilità di relazione con chi lavora qui”.
OBIETTIVI SUL CAMPO
“Difficile porsi obiettivi particolari sul campo. Avremo una squadra con un’ossatura impostata su giocatrici con esperienza e in grado di confrontarsi al massimo livello, mentre a completarla ci saranno alcune scommesse, alcune atlete che si troveranno sul trampolino di lancio.
Sarà soprattutto un gruppo nuovo che va a conoscersi e ad aggregarsi, quindi è difficile fare considerazioni in relazione al risultato da ottenere sul campo. Il primo passo sarà conoscersi, capire quale possa essere la miglior condizione di gioco per andare in campo a cercare il risultato. Fatto questo, potremo capire quale è il nostro target in rapporto alle altre squadre. Insomma, prima di tutto dovremo capire noi stessi”.