Volley Modena: razzismo? No, grazie
Autore: Lega Volley Femminile
8 Aprile 2005

Le dichiarazioni di Yudelkis Bautista lasciano sorpresa la Società Volley Club Modena, Società che sia nel passato sia ora ha sempre considerato lo sport un fenomeno sociale tale da costituire occasione di aggregazione ed integrazione, ancor più razziale.
In particolare, negli ultimi 5 anni, hanno giocato nella squadra di Volley Femminile della Città, insieme a giocatrici italiane, giocatrici, bulgare, rumene, americane, brasiliane, dominicane, giapponesi, polacche, cinesi, tedesche, tunisine, svedesi, argentine, ucraine, canadesi, olandesi, francesi, belghe, yugoslave. In questri anni non si è mai palesato alcun problema di tipo razzista né nella squadra né nella dirigenza né nel pubblico modenese.
La Società Volley Club Modena ritiene così importante il valore sociale dello sport che, pur in un momento delicato della propria sfortunata stagione agonistica, ha deciso di partecipare con l’intera squadra e con la dirigenza all’iniziativa antidoping organizzata dal Comune di Mirandola il 19/3.
Oltre a questo era stato anche previsto il coinvolgimento della squadra ed in particolare della atleta Atika Bouagaa in un’iniziativa da realizzarsi insieme all’Azienda usl per la promozione dell’attività fisica e sportiva presso la popolazione di origine nordafricana, proprio perché convinti della necessità di una convivenza civile ed una intergrazione tra popoli di tradizione culturale diversa grazie ai valori universali  dello sport.
Per storia, per tradizione, per convinzione politica e culturale, il Volley Club Modena si oppone ad ogni forma di razzismo e quindi respinge ogni coinvolgimento nelle accuse lanciate dalla stampa e si riserva ogni azione per difendere la propria onorabilità di società sportiva vicina ai quei valori di democrazia che permeano positivamente la società civile modenese.Raggiunta telefonicamente l’atleta Bautista ha smentito tutto, anzi ha chiesto di rimanere a Modena per la prossima stagione.

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