Il presidente federale Carlo Magri non e’ stato stupito dal successo in World Cup: ‘Ci avrei scommesso’. In Giappone le ragazze di Barbolini hanno stupito il mondo. Non il presidente federale. Dopo il successo nell’Europeo il movimento azzurro aveva puntato forte sull’Italvolley declinato al femminile. E aveva visto giusto. Ora, la speranza e’ che, da qui a Pechino, si possa volare sulle ali dell’entusiasmo in tutti i sensi, soprattutto pensando ai ragazzi ora affidati ad Anastasi. Carlo Magri ha parlato di tutto questo nel corso dell’intervista realizzata.
Come sta vivendo il successo ottenuto in Giappone?
‘La sensazione e’ molto positiva. Hanno vinto le donne, ma il movimento e’ unico e ne beneficia in toto. Uomini, donne, societa’ di vertice e societa’ di base. Siamo molto contenti’.
Qual e’ il segreto di questa squadra?
‘Non c’e’ un segreto. Evidentemente c’e’ della gente brava che ha trovato un modo di agire perfetto in sintonia con l’allenatore. E poi c’e’ stato l’arrivo della Aguero, con lei abbiamo chiuso un cerchio. Ci ha dato ancor piu’ qualita’ e sicurezza. Il segreto, se devo dirne uno, e’ quello di saper lavorare bene e avere delle qualita’ tecniche importanti. Una cosa che mi ha sorpreso e’ senza dubbio la grinta. L’avevano gia’ dimostrata agli Europei, questa volta ne hanno avuta ancora di piu’. Ho visto una maggiore consapevolezza nella squadra. Di piu’ non saprei cosa dire’.
Se l’aspettava?
‘Io mi aspettavo che vincessero il Campionato del Mondo, gli altri forse no. Certo e’ che nemmeno io pensavo potessero vincere in questo modo, con quella grinta, con quella determinazione’.
Sara’ difficile trasferire questo spirito alla nazionale maschile?
‘Si tratta di momenti, non dico nemmeno cicli. Per noi come per gli altri. Per fortuna nel nostro sport non c’e’ tanto tempo da stare a guardare, e quindi abbiamo subito l’occasione data dal pre-Olimpico. Una verifica che penso sara’ positiva. In un modo o in un altro andremo alle Olimpiadi e faremo bene. Se non sara’ cosi’ avro’ sbagliato, ma e’ sempre meglio peccare d’ottimismo’.