Igor Gorgonzola Novara
23/11/2024
Igor vincente al tie-break contro Talmassons!
Vittoria al tie-break per la Igor Volley di Lorenzo Bernardi, che annulla anche un match point prima di avere ragione di Talmassons al termine di u...
LeggiITALIA-STATI UNITI 1-3 (23-25 15-25 25-22 21-25)
ITALIA: Del Core 10, Lo Bianco, Arrighetti 7, Bosetti L. 6, Costagrande 26, Gioli 17. Libero: Croce. Anzanello, De Gennaro, Bosetti C. 1. Non entrate: Barcellini, Signorile. All. Barbolini.
STATI UNITI: Bown 11, Berg 1, Tom 12, Akinradewo 15, Hooker 24, Larsson 13. Libero: Davis. Scott-Arruda, Barboza. Non entrate: Glass, Haneef-Park, Hodge. All. McCutcheon
ARBITRI: Mokry (Svk) e Espicalski (Bra).
Spettatori: 4500. Durata set: 24, 21, 25, 26.
Italia: bv 0, bs 5, mv 9, e 15.
Stati Uniti: bv 6, bs 8, mv 8, e 9.
Tokyo. Si è fermata a nove la serie delle vittorie azzurre (2° in totale se si considerano le 11 del 2007) in World Cup. Sconfitte dagli Stati Uniti per 3-1, le ragazze italiane sono state scavalcate in classifica dalle nord americane e vedono le loro speranze di vincere il trofeo notevolmente ridotte, affidate a quanto saprà fare domani il Giappone nell’ultimo gara di questo estenuante torneo.
Finale agrodolce per la formazione di Barbolini che ha cercato in tutti i modi di arginare l’armata Usa, giocando a tratti la sua buonissima pallavolo. Ma alla distanza Hooker e compagne sono state più concrete e hanno meritato di vincere.
L’Italia, spinta dalla solita encomiabile Carolina Costagrande e da Simona Gioli ha lottato pallone su pallone, commettendo qualche errore più del solito, ma dando dimostrazione di avere qualità ed orgoglio.
Con la qualificazione in tasca Lo Bianco e compagne sognavano di riportare a casa la Coppa. Molto riuscite, ma la loro World Cup se non è da dieci è almeno da nove.
Il primo set è stato equilibrato, l’Italia ha retto bene l’urto iniziale, poi ha leggermente mollato. Il primo break americano (8-11) non è stato decisivo, e neanche il secondo (13-17). Le azzurre hanno rimontato e sono arrivate a condurre di un punto sino al 22-21, poi hanno perduto 25-23.
Secondo set senza storia, Terzo iniziato male (2-6) è stato giocato in crescendo dalla squadra tricolore. Barbolini ha cambiato Lucia Bosetti con la sorella Caterina, che poi è rimasta in campo. L’Italia ha rimontato e vinto bene. Sul 2-1 il match si è riaperto. In vantaggio 13-11, le aqzzurre hanno subito un break prolungato e si sono trovate ad inseguire 13-17. Lo hanno fatto con pazienza sono arrivate sino al 21-20, poi si sono arrese definitivamente.
BARBOLINI: “Abbiamo perso una battaglia contro una delle squadre più del momento. Posso solo dire grazie alle mie ragazze che hanno giocato un torneo incredibile. Dopo aver lottato nel primo set, abbiamo giocato un brutto secondo. Ma nel terzo ci siamo riprese e abbiamo cercato di arrivare al tie-break, ma gli Stati uniti hanno giocato meglio e ce lo hanno impedito”.
LO BIANCO: “Noi speravamo di continuare la serie e di battere anche gli Stati Uniti. Ci abbiamo provato in tutte le maniere, sino all’ultimo pallone. Dispiace non esserci riusciti, però posso assicurare che abbiamo messo in campo tutto quello che avevamo. Quando finisce la partita c’è amarezza, perchè le sconfitte non sono mai facili da digerire, ma quando ragioneremo a mente fredda ci renderemo conto che aver centrato la qualificazione per Londra è un grandissimo risultato”.
WORLD CUP – 17/11 Decima giornata – Pool A (Tokyo): Cina-Kenya 3-0 (25-7 25-15 25-10), Italia-Stati Uniti 1-3 (23-25 15-25 25-22 21-25), Giappone-Germania; Pool B (Tokyo): Rep. Dominicana-Corea del Sud 3-2 (25-19 25-17 26-28 21-25 15-12), Algeria-Brasile 0-3 (18-25 8-25 13-25), Argentina-Serbia.
Classifica: Stati Uniti 26, Italia 25, Cina 23, Germania e Giappone 19, Brasile 18, Repubblica Dominicana 12, Serbia 11, Argentina 9, Corea del Sud 8, Algeria 3, Kenya 0.
18/11 Undicesima giornata – Pool A (Tokyo): Italia-Kenya ore 11, Cina-Germania ore 15, Giappone-Stati Uniti ore 18.20; Pool B (Tokyo): Algeria-Serbia ore 11, Rep. Dominicana-Brasile ore 14, Argentina-Corea del Sud ore 17.