La Zoppas Industries Conegliano è stata la prima squadra di A1 a rientrare in palestra, dieci giorni fa, esattamente due mesi prima del debutto nella massima serie. Per il tecnico argentino Mario Martinez è tempo di prime valutazioni sul cammino intrapreso con una squadra ampliata da 8 a 11 atlete, con un nuovo modulo, verso una Serie A1 storica da giocare in un palazzetto che è sette volte più capiente di quello della A2 appena vinta.
Martinez, al rientro dal mese di vacanza come ha trovato le giocatrici?
Ho visto le atlete molto motivate e con un livello fisico abbastanza buono. Sono servite le dieci settimane di lavoro post-campionato. C’è tanta voglia di ricominciare, sapendo che l’avventura che ci aspetta è diversa da quella già vissuta. Nella squadra c’è la consapevolezza che sarà una stagione difficile. La prima settimana di allenamento è servita per sistemare la condizione. Le atlete sentiranno gli effetti di questi primi giorni. Abbiamo cominciato fin da subito anche con la palla perché bisogna lavorare sul nuovo modulo di gioco.
Nuovo modulo significa palleggiatore al centro e due opposte in campo. Giocherà in questo modo fin da subito la nuova Zoppas?
Certo, fin dalle prime amichevoli. Abbiamo deciso di adottare questo modulo, che non abbiamo inventato certo noi, ma che non si usa abitualmente. E proprio per questo bisogna lavorare tanto per farlo funzionare. Dalle prime amichevoli non mi aspetto niente di eccezionale. Lunedì e martedì giocheremo con la Croazia, una buona nazionale che conta ragazze che hanno esperienza del campionato italiano (come Sanja Popovic e Katarina Barun del Chieri).
Ha seguito l’Olimpiade di Jovana Brakocevic? Come le è sembrata?
Ho visto solo la partita contro l’Italia, nella quale Jovana ha giocato discretamente in una gara in cui le italiane hanno cancellato la Serbia. Penso che abbia un’ottima condizione, ma deve avere pazienza e lavorare perché è molto giovane. Ha ancora molto margine di crescita. Deve migliorare soprattutto nella risoluzione del gioco, con gli anni e l’esperienza sbaglierà sempre di meno.
Preoccupa il fatto che s’inserirà nella squadra a ridosso dell’inizio del campionato?
Un po’ di preoccupazione c’è. Non per quanto riguarda il modulo, ma perché arriverà dopo un’estate molto carica, dopo l’Olimpiade e le qualificazioni per il Grand Prix della prossima stagione. Dovremmo averla con noi 10-12 giorni prima dell’inizio del campionato. Ancora non c’è certezza sulla data del rientro, ma credo che una dozzina di giorni siano sufficienti per inserirla.
Un commento sull’inserimento delle nuove giocatrici in rosa.
Direi molto bene sia per Marika che per Simona (Serafin e Ghisellini, ndr). Marika avrà più spazio, Simona meno, ma entrerà nei momenti più difficili. Sarah Pavan ha iniziato molto bene, mi piace. Darà un grande valore in attacco e anche nel gioco in generale. Mi aspetto moltissimo da lei e sono sicuro che lo darà.
Un giudizio sul calendario e una previsione sulle prime partite.
Non sono il tipo che si mette a guardare alla difficoltà delle prime partite. Tutte saranno difficili. Non è vero, come sento dire a volte, che potrebbe andare bene perdere ad esempio con Novara. A noi non piace perdere. Nelle prime partite mi aspetto di avere una squadra innovativa, per via del nuovo modulo, e di giocare una buona pallavolo. Siamo tutti nuovi in questa avventura, anch’io. Per questo voglio trasmettere tranquillità e far capire che dovremo avere pazienza.
Immagina che il nuovo modulo fungerà anche da “effetto sorpresa”?
No, non credo sarà una sorpresa per gli avversari. Tutti avranno a disposizione le cassette e le statistiche subito dopo la prima partita. Solo non saranno abituati a vedere questo gioco e per questo dico che saremo innovativi. Anche da parte nostra non sarà facile abituarsi ai nuovi posti in campo, ma se le prime amichevoli non andranno bene il problema non sarà certo il modulo. Siamo una squadra giovane, senza esperienza in A1. Dovremo prendere le misure di questa categoria.
Giocherete in un nuovissimo palazzetto da 4.000 posti, vantaggio o svantaggio?
Anche per la palestra ci vuole pazienza. Abbiamo appena concluso una stagione nella nostra “tana”, la nostra palestra di via Antoniazzi era la “tana del lupo”. Dobbiamo far diventare piccolo anche il nuovo palazzetto di Conegliano.